Bologna, Thiago Motta in pressing sui dirigenti: ma la rivoluzione è rimandata ad agosto
Anche in passato le ultime curve del mercato hanno portato a Casteldebole innesti decisivi, a partire da Lucumì e Posch
Con la voglia (e la legittima urgenza) che ha di completare il suo Bologna Thiago Motta per una volta non sarebbe felice di essere additato come lo spot perfetto dell’allenatore che in quattro e quattr’otto sistema una squadra. Undici mesi fa, subentrando in corsa a Sinisa Mihajlovic, l’italobrasiliano impiegò appena quattro partite di campionato per trovare la quadra. Il ragionamento di chi oggi non dà peso a un mercato che dopo i primi colpi in entrata si è un po’ impantanato, fatalmente ancorato al bisogno di cedere qualche pezzo della rosa, è: che sarà mai se le tessere che mancano al mosaico arriveranno solo alle ultime curve del mercato? Thiago ha già dimostrato di sapere saltare a piè pari l’ostacolo. A corroborare il concetto si potrebbe osservare che Lucumì e Posch, che lo stesso Motta nei colloqui interni al club ha insignito del titolo di ‘intoccabili’, un’estate fa arrivarono, rispettivamente, il 18 agosto e l’1 settembre, ovvero nella fase finale del mercato.
Nulla che abbia impedito loro di diventare in pochissimo tempo due colonne della squadra.
In fondo anche quello di Giaccherini, al primo anno di serie A targata Saputo, fu un arrivo benedetto che maturò alle ultime curve del mercato, non meno di quanto accadde nel 2017 per Palacio e nel 2018 per Danilo, provvidenziali rinforzi d’agosto.
Detto e dimostrato che si può acquistare bene anche quando il mercato consuma i suoi ultimi fuochi non si può negare che Motta abbia le sue ragioni quando ricorda, ogni volta che può, ai suoi dirigenti di dare un’accelerata alle operazioni in entrata. Considerato poi che tra dodici giorni, con il debutto in Coppa Italia, comincia la stagione ufficiale si può tranquillamente dire che due terzi della ‘preseason’ rossoblù se ne siano andati con terzini sinistri di ripiego ed esterni alti che tutto avevano fuorché l’aspetto delle classiche ali.
Vero è che la conferma di grande parte del telaio della scorsa stagione, affidato a un allenatore che già conosce la macchina, è un valore aggiunto e tale si sta dimostrando sul campo.
Però la prossima serie A, come ha ricordato di recente l’ad Claudio Fenucci, sarà un torneo molto complicato, dove non si potrà vivere di rendita sui passati allori, ma soprattutto dove serviranno, come impone l’era delle cinque sostituzioni, due elementi affidabili per ogni ruolo, cosa che il Bologna oggi non ha come hanno dimostrato le ultime due amichevoli con Palermo e Monaco.
Ergo: la mini rivoluzione annunciata, che per il momento ha sforbiciato il parco senatori, slitterà ad agosto. E anche le prossime due amichevoli in terra d’Olanda con Utrecht e Az Alkmaar, che Thiago immaginava come prove generali per coppa e campionato, le giocherà un Bologna in modalità provvisoria.
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