Capitan Certezza nel mare di agosto. Orsolini è una garanzia per Italiano

Tra addii, infortuni e difficoltà, Riccardo ha risposto subito da leader per il Bologna con un gol e tanto lavoro

di MASSIMO VITALI -
22 agosto 2024
Capitan Certezza nel mare di agosto. Orsolini è una garanzia per Italiano

Riccardo Orsolini, 27 anni: con la rete all’Udinese di domenica scorsa è diventato il secondo giocatore rossoblù, dopo Nervo, a segnare in sette stagioni diverse

In un calcio che ammaina quasi tutte le bandiere ce n’è una che da sette stagioni (otto con quella appena cominciata) sventola orgogliosamente sul tetto di Casteldebole: la bandiera di Riccardo Orsolini, non a caso scelto da Italiano come primo capitano ufficiale del suo Bologna.

Sono tante la diapositive che si possono scegliere per fissare la prima del nuovo anno di Orso al Dall’Ara. Eccone tre in ordine sparso: 1) il rigore trasformato a inizio ripresa con glaciale freddezza e festeggiato andando ad abbracciare Italiano in panchina; 2) il tacco volante con cui alla mezzora del primo tempo ha spalancato un’autostrada all’improvvido Ndoye, che poi ha scialacquato cotanta bellezza; 3) lo sguardo pieno di pensieri (cupi?) immortalato dalle telecamere di Dazn con cui il cittì azzurro Luciano Spalletti in tribuna ha accompagnato l’uscita dal campo del numero sette rossoblù nell’ovazione del Dall’Ara.

La morale della favola è che Orso per il Bologna c’è, c’è stato e ci sarà. E ci sarà più mai adesso con Cambiaghi che va incontro a un lunghissimo stop e Karlsson che è uno swarovski puro, scintillante di classe (qui ancora tutta da dimostrare) ma fisicamente fragile come un cristallo. Orsolini no, i suoi guai fisici li ha avuti pure lui se si pensa che un anno fa saltò quasi tutto il precampionato per via della pubalgia: ma nei suoi sei anni e mezzo di Bologna si è sempre dimostrato più forte di tutte le avversità. Comandante di nave burlone che negli anni si è fatto saggio modellatore di ciurme, secondo il ruolo che gli assegna lo spot sulla Champions League di Sky, con Orso sulla tolda rossoblù che alla vista delle altre corazzate pronuncia un riadattato "Corpo di mille palloni!".

Impossibile conteggiare il numero di palloni che il ragazzo di Ascoli ha toccato da quando nel febbraio 2018 debuttò in rossoblù in un derby perso con la Fiorentina. Più facile conteggiare i gol segnati in partite ufficiali (campionato e Coppa Italia), 57, che lo issano al diciannovesimo posto nella classifica dei bomber rossoblù di tutti i tempi, a un’incollatura da un mostro sacro come Helmut Haller e a soli 9 sigilli da un cannibale del gol come Marco Di Vaio. Ma la notizia è un’altra: col gol realizzato domenica all’Udinese Orsolini è diventato il secondo calciatore rossoblù ad aver segnato per sette stagioni diverse negli ultimi cinquant’anni: prima di lui c’è riuscito solo Carlo Nervo.

Orso è nella Storia rossoblù con la ‘esse’ maiuscola insomma. E il fantasma della storia ha bussato alla sua porta anche domenica al Dall’Ara se è vero che fu proprio all’Udinese, il 30 settembre 2018, che il ragazzo di Ascoli realizzò il suo primo gol in rossoblù, sigillo decisivo nel 2-1 casalingo di quel Bologna allenato da Pippo Inzaghi alla settima giornata di campionato. Corsi e ricorsi: e adesso Napoli. Lo scorso 11 maggio, nel 2-0 che consegnò al Bologna la Champions aritmetica, lo Stranino, alias Thiago Motta, al Maradona lo mandò in campo solo nell’ultima mezzora. Cosa che non potrà accadere domenica perché, con o senza emergenza, Orsolini in panchina è uno sgarbo al buonsenso.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su