L’Italia, Corona, il T-Rex e la gavetta: Nicolò Casale vuole prendersi la rivincita

Ha superato l’infortunio e a Como cerca una maglia da titolare per dimostrare che il Bologna ci ha visto giusto

di MARCELLO GIORDANO -
11 settembre 2024
Nicolò Casale, dalla Lazio in prestito da 1,5 milioni con un riscatto da 7,5 (Schicchi)

Nicolò Casale, dalla Lazio in prestito da 1,5 milioni con un riscatto da 7,5 (Schicchi)

Bologna, 11 settembre 2024 – Correva il 12 settembre 2023: Nicolò Casale si accomodava in panchina contro l’Ucraina, convocato da Spalletti in maglia azzurra. Si era preso la nazionale, reduce dal secondo posto in campionato con la Lazio, protagonista della seconda miglior difesa della serie A e con la Champions alle porte. Finalmente in vetta, dopo una lunga scalata. Un anno dopo riparte per riconquistarla: con il Bologna, da Como. "La nazionale resta il sogno", ha detto presentandosi in rossoblù. "Ma il Bologna non è un passo indietro", ha precisato. Nell’ambiente del calcio in tanti l’hanno pensato, sui social in tanti l’hanno scritto. E lui se l’è segnata, questa sentenza, con l’intenzione di smentirli.

In comune con il Bologna ha proprio questa missione: se i rossoblù sono chiamati a smentire chi pensa che la scorsa sia stata un exploit, Casale intende dimostrare che al secondo posto con la Lazio di Sarri e alla nazionale non è arrivato per caso. Intanto su una cosa ha avuto ragione: "Sarò pronto per Como", disse il giorno della presentazione. E lunedì si è aggregato al gruppo, risolvendo il problema al polpaccio eredità della preparazione con quella Lazio che non aveva più fiducia in lui e che lo ha lasciato partire in prestito oneroso per 1,5 milioni, con diritto di riscatto a 7,5 che diventerà obbligo se il Bologna centrerà la qualificazione a una qualsiasi coppa europea: se così sarà Casale si sarà rivelato un affare, visto un anno fa le sue quotazioni toccarono i 20 milioni di euro di costo cartellino. Il Bologna ci ha creduto.

Di passi indietro Casale se ne intende. Sbarcò in serie B a 19 anni, a Perugia, dopo le giovanili con il Verona. Non si sentì pronto e a gennaio chiese il trasferimento: serie C a Prato e poi al Sudtirol, dove fu compagno di squadra di Federico Ravaglia. Ma fu Caio De Cenco a dargli il soprannome di Dino, che sta per dinosauro: perché nel corso di un torello lo sfottè dicendo che si muoveva come un T-Rex. Ma Casale ha pure dimostrato di essere difensore aggressivo e fisico, come un T-Rex. L’anno dopo è in B, a Venezia, poi a Empoli, dove Mimmo Maietta studia da dirigente: vince il campionato, la scalata continua. il ritorno a Verona, la serie A e poi la Lazio. L’avvocato Guido Furgiuele annunciò poi querela contro Corona: "Nicolò non ha mai scommesso su un evento sportivo e la gogna mediatica è inaccettabile. Perseguiremo i responsabili in ogni sede finché non sarà ristabilita la verità".

Casale arriva a Bologna per lasciarsi anche questo alle spalle e ripartire. Da Como. E’ rientrato in gruppo e corre per una maglia da titolare, lui che è il sostituto di Calafiori, al fianco di Beukema: anche perché Lucumi rientrerà solo oggi in città con 4 partite nelle gambe tra Bologna e nazionale nelle ultime due settimane dopo un mese e mezzo di stop. Martedì c’è la Chammpions ed Erlic anche ieri ha lavorato a parte. Ma c’è pure un Casale a caccia di rilancio, pronto per la prima da titolare in rossoblù.

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