Carlo Mazzone è morto, ad Ascoli costruì la sua carriera. Col Bologna accarezzò la coppa Uefa
Gli esordi e la carriera di Sor Carletto: detiene il record di panchine in Serie A. In rossoblù c’è quella storica semifinale Uefa con l'Olympique Marsiglia. Il club emiliano: “sapeva parlare a tutti come uno di famiglia”. I bianconeri dalle Marche: “Un’icona della nostra storia”. Lunedì i funerali ad Ascoli
Bologna, 19 agosto 2023 – Dal suo buen retiro di Ascoli fino all'ultimo ha lanciato messaggi d'affetto per i suoi grandi amori calcistici.
E non c'è dubbio che tra i grandi amori di Carlo Mazzone,morto oggi all'età di 86 anni, ci fosse il Bologna, di cui è stato allenatore in tre distinti periodi della sua infinita carriera (le foto degli anni a Bologna).
Mazzone è stato primatista di presenze sulle panchine della Serie A, con 795, oltre che veterano dei tecnici in attività prima di ritirarsi a fare il nonno nella 'sua’ Ascoli.
Carletto sbarca per la prima volta in rossoblù nella stagione 1985-86, in serie B, con Gino Corioni presidente, che gli affida la missione di centrare la promozione. Alla fine non va come si spera e le strade di Mazzone e del Bologna si separano.
Trionfale invece il secondo matrimonio, quando nel 1998-99 Carletto porta i rossoblù alla vittoria dell'Intertoto e alla semifinale di Coppa Uefa con l'Olympique Marsiglia. Una magnifica cavalcata resa possibile dal rilancio in grande stile di Beppe Signori, punto di forza di quella squadra. A fine anno, però, l'allora presidente Gazzoni decide di cambiare il manico, affidandosi a Sergio Buso.
Per Mazzone solo un arrivederci, perché sarà alla sua porta che nell'estate del 2003, quando Guidolin a pochi giorni dal via del campionato rassegna le dimissioni, busserà di nuovo Gazzoni.
Mazzone in quella stagione centrerà una tranquilla salvezza ma deraglierà la stagione successiva, quando dopo essersi trovato in zona Europa a Pasqua il crollo finale e la doppia sconfitta nello spareggio-salvezza col Parma nel giugno 2005 produrrà gli effetti di una dolorosissima retrocessione in B.
Un'uscita di scena non degna di una grande storia d'amore tra Carletto e la città. Che oggi lo piange come uno dei suoi figli (adottivi) più cari.
I funerali lunedì 21 agosto ad Ascoli
I funerali di Carlo Mazzone si terranno ad Ascoli Piceno, lunedì 21 agosto alle 16.30, presso la Chiesa di San Francesco. La camera ardente è stata allestita in forma privata.
Il ricordo del Bologna
"Per tre volte è stato sulla nostra panchina – lo ricorda il club rossoblù in una nota -: nel 1985-86 in Serie B, nel 1998-99, la stagione più bella, conclusa con una semifinale di Coppa Uefa, e infine dal 2003 al 2005. Con lui abbiamo vissuto il gusto genuino del calcio: è stato un grande professionista, ma sapeva parlare a tutti come uno di famiglia. Carlo Mazzone ha onorato i nostri colori. Ci mancherai, Mister”.
Bonaccini: “Protagonista di un calcio autentico”
"Ciao Sor Magara, protagonista di un calcio ruspante, per questo autentico", lo scrive sui social Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, alla notizia della scomparsa di Carlo Mazzone.
Gli esordi da mister ad Ascoli
La sua carriera da mister inizia a metà degli anni Settanta, nel ‘vivaio’ di Ascoli. Nella stagione 1968-1969 il presidente Costantino Rozzi, in attesa di trovare un nuovo allenatore per la Del Duca Ascoli, gli affidò temporaneamente per due volte la conduzione della prima squadra; il 24 novembre 1968 avviene l'esordio in panchina in sostituzione di Malavasi, poi il 4 maggio 1969 al posto di Capello e fino alla fine del campionato di Serie C.
Nel campionato seguente Mazzone, nella penultima giornata di andata, sostituì fino al termine della stagione l'allenatore Eliani; portò la squadra per la prima volta nella sua storia in testa al campionato, sfiorando la promozione.
Il cordoglio dell’Ascoli calcio
"L’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A., il Patron Massimo Pulcinelli, la Dirigenza tutta, la prima squadra e lo staff sportivo, il settore giovanile e i dipendenti piangono la scomparsa di Carletto Mazzone – scrive il club su Facebook -: se ne va un’icona della storia bianconera, un allenatore d’altri tempi, un uomo straordinario che ha fatto della schiettezza, dell’umanità e della semplicità le sue caratteristiche principali. Simbolo e mito del calcio ascolano e italiano resterà per sempre negli annali del calcio. Il Club, profondamente commosso e addolorato, rivolge alla Famiglia le più sincere e sentite condoglianze. Ciao Carletto, ciao grande Uomo! Costantino ti accoglierà a braccia aperte!”.
Il sindaco: “Ha fatto diventare l’Ascoli la regina delle Marche”
“Con Carlo Mazzone se ne va un uomo che ha fatto grande la città di Ascoli, contribuendo a far diventare l'Ascoli Calcio la regina delle Marche. Per sempre sarà un grande cittadino di Ascoli”. Così il sindaco Marco Fioravanti ricorda Carlo Mazzone, morto oggi nella sua abitazione di famiglia nel capoluogo Piceno. “Ci lascia un grande uomo, un grande padre, un grande marito - prosegue il primo cittadino -. Se ne va una bandiera dell'Ascoli calcio, una società che insieme all'indimenticabile presidentissimo Costantino Rozzi ha portato per la prima volta in serie A nel 1974 facendone la regina del calcio marchigiano. Conserverò per sempre il suo ricordo e la sua presenza, perché è stato un uomo di grande saggezza e umanità. È stato e rimarrà per sempre un'istituzione di questa che è diventata nel tempo la sua città che gli ha conferito per i meriti la Cittadinanza onoraria e gli ha intitolato la Tribuna Mazzone allo stadio Del Duca”.
“Con molto dolore - conclude il sindaco Fioravanti - porgo le condoglianze mie personali e di tutta la città di Ascoli a tutta la famiglia Mazzone colpita da questo grave lutto".
Il dolore di Ferrara
"La notizia della scomparsa di Carlo Mazzone ci riempie di dolore. Lo ricordiamo, in particolare, con i colori della Spal (dove giocò nel 1959) e come simbolo di un calcio vero, genuino, appassionato", aggiunge il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri,
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