Castro o Dallinga, l’eterno dilemma. Ma il bilancio dei ’nove’ è in rosso

L’argentino è favorito sull’olandese anche perché fin qui si è sempre dimostrato più pronto e reattivo .

di MASSIMO VITALI -
2 novembre 2024
Castro o Dallinga, l’eterno dilemma. Ma il bilancio dei ’nove’ è in rosso

Santiago Castro, 20 anni, nell’ultima partita del Bologna disputata a Cagliari

Facciamola breve: 3 gol in 12 partite dai due centravanti di ruolo sono un bottino ampiamente deficitario. Specie per una squadra che mai come in questo momento fiuta aria di decollo. Ma per chi vuole prendere il volo il ‘nove’ che non segna è una zavorra e Italiano è il primo a saperlo. Osservava ieri il tecnico rossoblù in risposta a chi gli chiedeva chi sarebbe stato, tra l’argentino e l’olandese, il titolare col Lecce: "Non so come riuscire a risolvere il fatto che vorrei vedere entrambi fare gol. Castro è partito bene, ma poi ha un po’ rallentato. Dallinga ha avuto opportunità importanti, ma non ha ancora segnato. Io li vorrei tutti e due coinvolti con minutaggi importanti, perché non mi piace chiamarli in causa a mesi di distanza dall’ultima partita".

E qui forse il pensiero va a Dallinga, che ‘mesi fuori’ non è mai stato, ma che fin qui spesso ha pagato dazio a un adattamento alla serie A che ancora non c’è e che Italiano ha surrogato dando all’olandese i prestigiosi palcoscenici di Champions nella trasferte con Liverpool e Aston Villa e lasciando quasi sempre a Castro (con l’eccezione di Como) la ribalta del campionato.

In realtà per provare a immaginare il Bologna che Italiano ha in testa oggi bisogna porsi una domanda: agli occhi del tecnico (e del club) conta di più il campionato o la gara di Champions di martedì col Monaco, potenziale treno da tre punti su cui salire se si vuole coltivare la speranza del passaggio del turno?

Da questa risposta passa anche la scelta del centravanti di oggi: più Castro di Dallinga, se vogliamo dar credito alle mezze indicazioni di Italiano, allenatore che peraltro alla vigilia in materia di formazione spesso depista. Ieri il tecnico ha fatto capire che il turnover sarà limitato al minimo: e tuttavia qualche pedina di Cagliari Italiano la dovrà giocoforza cambiare.

Tra i pali si scalda Ravaglia, che fin qui ha soffiato per tre volte a Skorupski i guantoni da titolare: è successo con Monza, Parma e Genoa. E’ verosimile che la cosa si ripeta oggi, anche per lasciare a Skorupski la ribalta col Monaco.

Nella linea di difesa si pone il dubbio: Beukema-Lucumi, l’asse di ferro, sono costretti a giocare sempre o tra Lecce e Monaco ci sarà spazio per Casale (Erlic è ancora in infermeria)? A destra se la giocano Posch e Holm, mentre a sinistra, con Lykogiannis ancora fuori dai giochi, Miranda bisserà la titolarità di Cagliari.

A centrocampo, se Italiano confermerà i due mediani, Freuler è il punto fermo (ma verrà il giorno in cui sarà costretto a rifiatare...) e Moro il candidato a fargli da spalla, senza però dimenticare Fabbian e Urbanski.

Ferguson oggi si accomoderà in panchina, ma non sembra ancora pronto per la contesa. Chi è nato pronto è invece il ‘peperino’ Dominguez, che insidia Ndoye a sinistra, mentre Iling-Junior è l’alternativa di Orsolini a destra e Pobega, pur con caratteristiche diverse, potrebbe fare l’Odaard a ridosso del ‘nove’. Quel ‘nove’ che cerca un padrone. Sperando che sia un bomber.

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