Giovane atipico: serio e determinato, diffidente con i social, Raimondo si ispira a Cavani e Ibra. I consigli di Sinisa, i gol a Terni, il ritorno a casa. Il ’cinno’ Antonio farà di tutto per stregare Italiano

Il classe 2004 andrà a Valles. Se dovesse essere ceduto,. la sua ferma volontà. è quella di misurarsi in A.

di GIANLUCA SEPE -
21 luglio 2024
I consigli di Sinisa, i gol a Terni, il ritorno a casa. Il ’cinno’ Antonio farà di tutto per stregare Italiano

I consigli di Sinisa, i gol a Terni, il ritorno a casa. Il ’cinno’ Antonio farà di tutto per stregare Italiano

Sinisa gli parlava spesso, spronandolo e dandogli consigli per emergere. Consigli che Antonio Raimondo porterà per sempre nel cuore e che gli serviranno come il pane per capire a pieno cosa fare del suo futuro: giocarsi le sue carte a Bologna oppure cercare fortuna altrove, magari tagliando definitivamente il cordone ombelicale che lo lega agli emiliani da diversi anni. Era il 17 maggio del 2021, in un Verona-Bologna terminato 2-2 quando faceva il suo ingresso in campo a 17 anni, 1 mese e 29 giorni, scelto dalla panchina da Mihajlovic. Un esordio tra i grandi per il giovane attaccante di Ravenna che portò definitivamente i riflettori su un giocatore che è rimasto a lungo oggetto misterioso della rosa rossoblù ma capace di far parlare di sé grazie ai suoi gol con la maglia delle selezioni under degli emiliani e in particolare della Primavera.

Classe 2004, arrivato sotto le Due Torri dalle giovanili del Cesena, Raimondo ha fatto tutta la trafila con la maglia del Bologna, scalpitando sempre per un’occasione che tuttavia non è mai arrivata. E così lo scorso anno ha deciso di scendere in Serie B, a Terni e con la maglia delle Fere si è messo nuovamente in mostra grazie a 9 gol, segnati in una squadra sfortunata che ha terminato la stagione con la retrocessione. Poi il ritorno a Bologna dove è arrivato un nuovo allenatore: via Motta dentro Italiano e per la punta ravennate è ricominciato il percorso con l’obiettivo di mettersi in mostra ma con la consapevolezza di voler trovare la propria dimensioni a Bologna o più lontano. Nel mezzo la chiamata della Nazionale Under 21, con 5 presenze e 3 gol, segno che la scelta di Sinisa di farlo esordire così giovane non era poi casuale o dettata solo dalle necessità del campo.

Un ragazzo schivo, lontano dai social network e con una determinazione fuori dal comune a detta di chi lo conosce bene. Una forza mentale quanto mai necessaria per farsi spazio tra i grandi e trovare il minutaggio giusto, a maggior ragione in una stagione che vedrà il Bologna impegnato su tre fronti e in un momento di trasformazione del reparto offensivo dopo l’addio di Joshua Zirkzee. L’esperienza in cadetteria gli sarà sicuramente servita: basta guardare i suoi gol, la maggior parte frutto di una ricerca quasi ossessiva della rete grazie ad un ottimo sinistro e alla capacità di calciare anche con l’altro piede. Poca fortuna e molta determinazione dunque per un ragazzo che si è sempre ispirato a Cavani e Ibrahimovic, due nomi che fanno tremare le gambe.

Per Raimondo ora sarà tempo di convincere Italiano e il ritiro di Valles potrebbe essere il momento decisivo per il giovane attaccante: se rimarrà in rossoblù dovrà fare i conti con il sostituito di Zirkzee, ma anche con il coetaneo Santiago Castro e con Jens Odgaard, con il classe 2004 che tra i tre è il più attaccante per caratteristiche, amante dell’area di rigore e meno di inserimenti e profondità visti nelle squadre di Italiano fino ad oggi. Una diversità che potrebbe tuttavia essere anche una freccia in più all’arco del tecnico di Karlsruhe. Dipenderà molto dalle idee di Italiano e dal mercato (il Genoa è molto interessato): Raimondo intanto scalpita più che mai e intanto si guarda intorno con un sogno nel cassetto, anzi tre: misurarsi in serie A (anche in caso di cessione), giocare il Mondiale e debuttare in Champions League. Magari col Bologna, chissà.

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