Il Bologna sfida la Lazio. Italiano e la Champions: "Il bersaglio da colpire è sempre il più grosso»
"Fin qui una bella rincorsa, serve uno sforzo importante per restare tra le prime"

Vincenzo Italiano, 47 anni, vorrebbe proseguire la striscia vincente del Bologna che sul terreno amico del Dall’Ara ha vinto tutte le ultime gare
Non gli piace l’etichetta di spareggio per la Champions, né quella di ‘prima di dieci finali’. Eppure Vincenzo Italiano è il primo a sapere che questo Bologna-Lazio vale tanto sulla strada per l’Europa. Diciamola tutta: sulla strada per la Champions. La classifica dice che l’impresa di rimettere il naso nella coppa delle grandi orecchie per il Bologna è lì, a portata di mano, e non ha molto senso continuare a tenere la maschera.
Italiano la parola Champions sta ben attento a non pronunciarla, ma nemmeno le volte le spalle: "In questi casi il bersaglio che devi cercare di colpire è sempre il più grosso. Noi abbiamo fatto una bella rincorsa e adesso servirà uno sforzo importante per rimanere con le prime. Ci siamo anche dichiarati, dicendo che il nostro obiettivo è restare in Europa. Chiaro che tutti vogliamo sognare e arrivare al massimo della posta in palio: ma tutto passerà dalle prestazioni e dall’unità di intenti del gruppo".
Tutto passa anche dalla sfida tra due allenatori, Italiano e Baroni, che hanno portato una ventata di novità e bel calcio nell’attico della serie A. Italiano si schermisce: "Non mi sento il nuovo che avanza, mi sento l’allenatore di un Bologna che vale. E saluterò volentieri Baroni, che al Verona è stato mio ex compagno di squadra e che mi ha fatto anche da vice allenatore. Marco sta facendo grandi cose, curando i dettagli come provo a fare io. Ma in Italia di allenatori giovani e capaci ce ne sono tanti, perché Coverciano è brava a sfornarli".
La Lazio allora. "Era forte all’andata, dove ci mettemmo del nostro per perdere, ed è fortissima oggi", sentenzia Italiano, il cui pensiero torna al 3-0 dell’andata (era il 24 novembre), di fatto deciso da un’entrata scellerata di Pobega che lasciò i rossoblù in dieci dopo appena 35 minuti. "Affrontiamo un avversario di grande livello – dice il tecnico rossoblù – e quindi anche noi quel livello dobbiamo alzarlo: massima concentrazione, massima qualità, sapendo che la Lazio non muore mai".
Laddove il riferimento è ai 23 gol segnati dagli uomini di Baroni dal 75’ in poi (in tutte le competizioni). L’alleato in più, come ormai è diventata la regola, sarà il Dall’Ara.
"Allo stadio si respira un’atmosfera straordinaria – ammette Italiano – e la nostra gente può essere il dodicesimo in più quando affrontiamo avversari forti come la Lazio".
Tradotto: "Uno per tutti e tutti per uno se vogliamo dar noia alla Lazio". Ma anche tutti disponibili, compreso Freuler che oggi torna dopo la squalifica. "Avere tante soluzioni sarà importante nelle dodici partite che restano e che, se saremo bravi, diventeranno tredici", dice Italiano pensando alla potenziale finale di Coppa Italia.
Tante soluzioni e i soliti dubbi sulle corsie esterne dell’attacco, dove Orsolini e Ndoye viaggiano in leggerissimo vantaggio su Dominguez e Cambiaghi.
Scelte che dovrà fare Italiano, che da allenatore contro la Lazio ha perso 7 volte su 9 (una vittoria e un pari completano il quadro). Ma la storia a volte può essere riscritta.
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