Il commento. Bologna, la forza e il coraggio di osare a Roma

Il Bologna affronta la Roma in un match cruciale per la Champions League. L'articolo esorta alla determinazione e al coraggio, suggerendo un approccio aggressivo e propositivo per ottenere la vittoria. La squadra è chiamata a giocare con audacia e a sfruttare le proprie armi per chiudere la partita rapidamente.

di BEPPE -
19 aprile 2024

Tassi

Inutile girarci intorno. Il duello di lunedì con Roma capitale è un match-ball quasi decisivo per agguantare il sogno Champions League. Lo sa il Bologna, lo sanno le legioni rossoblù in partenza per l’Olimpico, lo sa Thiago il Freddo, che come sempre prova a prendere le distanze dall’emozione.

Quando nel tennis ti giochi una palla che vale l’intero incontro, hai due possibilità: incollarti alla linea di fondo, ribattere tutto e sperare nell’errore dell’avversario. Oppure scendere a rete, rubare il tempo al tuo antagonista e imporre il gioco con coraggio.

Credo che all’Olimpico il Bologna farà bene a scegliere la seconda opzione. Perché meglio risponde al momento topico del campionato e al Dna della squadra di Motta. Vorrei vedere il Bologna dei giorni ruggenti, quello che fa pressing alto, aggredisce gli avversari nella loro metacampo e incalza i portatori di palla per produrre gioco e occasioni in serie. Per sostenere un atteggiamento del genere serve coraggio ai limiti della temerarietà, ma credo che la Roma di De Rossi vada presa alla gola per non farsi inghiottire da un meccanismo di gioco che ha nel filtro di centrocampo la sua forza e nella coppia Dybala-Lukaku le gemme dell’imprevedibile.

La banda Thiago per una volta non dovrebbe temporeggiare o attendere il secondo tempo per far valere la freschezza e la qualità dei suoi cambi. Quella con la Roma è una partita da chiudere in fretta, se possibile. E per farlo servono le armi che Motta ha lasciato nel cassetto contro il Monza: Calafiori e Fabbian, il difensore ovunque, che sa tramutarsi in arma impropria nelle mani di Thiago e l’incursore principe, il giovane chierichetto con la faccia da gol. Se i due saranno in campo dal primo minuto, aspettiamoci un Bologna guerriero. Se invece il tecnico italo-brasiliano farà altre scelte, la squadra punterà sul tempo e la strategia, sperando che la sabbia filtrata dalla clessidra gli porti buon tempo.

Dovessi scegliere, prenderei il Bologna guerriero perché un match-ball a volte non ritorna. E se c’è da chiudere la partita, bisogna avere il coraggio di farlo.

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