Il commento. Equilibrio ed esperienza per sbloccarsi
Il Bologna cerca la prima vittoria con Italiano. Difesa e centrocampo da rafforzare per superare l'allergia alla vittoria. Mentale e freddezza decisive.
Tassi
Allergia alla vittoria. Il mal sottile di Vincenzo Italiano può portate ad effetti traumatici. Meglio curarlo in fretta, anche per chiudere la bocca al partito degli arrabbiati che già invoca un cambio di panchina. È scomodo allenare sulla bocca di un vulcano in ebollizione ma il mestiere del tecnico è sempre una camminata sul filo del rasoio. Tre pareggi e una sconfitta in campionato, più lo 0-0 all’esordio in Champions contro lo Shakhtar Donetsk, raccontano il controverso avvio di campionato del Bologna.
Il momento della svolta, la frontiera della prima vittoria, si sposta avanti di settimana in settimana. E adesso tocca cercare punti pesanti a Monza dove il nuovo tecnico Nesta insegue pure lui il suo primo successo. Il pareggio con l’Inter grazie al gol di Dany Mota, ha trasmesso un’ immagine di vitalità e di solida quadratura. Perfino Galliani ha ritrovato il sorriso in tribuna.
Ma come si combatte l’allergia alla vittoria? Cogliendo al meglio la lezione che viene dal cammino percorso. Prima necessità: rendere più solida la difesa intorno ai pilastri Lucumi e Beukema. E qui la prima partita a reti inviolate della stagione (il pareggio bianco di Champions) aiuta a inquadrare l’obiettivo. Secondo punto: l’assortimento del centrocampo. In attesa del miglior Freuler, sceglierei l’esperienza di Aebischer, con il pieno recupero di Fabbian, visto anche il forfait di Pobega. Il reparto sarebbe più solido e munito, offrirebbe maggior copertura alla difesa, senza rinunciare agli inserimenti dell’azzurrino in zona gol. Sugli esterni voto la coppia Posch-Miranda in attesa di valutare Holm, mentre il tridente d’attacco parte dagli inamovibili Orsolini-Castro-Ndoye con Iling Junior pronto a subentrare.
Non so se la squadra più logica ed equilibrata possa bastare per vincere a Monza. Per farlo saranno determinanti l’atteggiamento mentale e la freddezza in zona gol, grande assente fino ad oggi. Solo con queste armi si può trasformare il possesso palla da sterile melina a soluzione vincente. E Italiano lo sa.
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