Il nuovo che arranca. Da Miranda a Dallinga: è ora di uscire dall’ombra
Con lo Shakhtar Italiano si è affidato ai veterani, ma il tour de force impone cambi. A Monza il Bologna avrà bisogno del contributo dei giocatori arrivati dal mercato.
Con lo Shakhtar non è sfuggito un dettaglio: nessun nuovo acquisto in campo. Italiano si è affidato alla vecchia guardia, a chi la Champions se l’è sudata e guadagnata: un segnale di riconoscenza e di attenzione a un gruppo a cui chiede di cambiare pelle e di seguirlo. Ma è pure un dato di fatto che la prima gara senza reti al passivo della stagione sia stata portata in porto sfruttando in buona parte l’intesa di chi già si conosce: da Skorupski, al secondo rigore stagionale parato su altrettanti calciati da avversari (dopo quello di Thauvin con l’Udinese) a Posch, da Lucumi a Beukema e Lykogiannis, senza dimenticare il lavoro fatto da centrocampo e attacco (in primis Ndoye), in termini di pressing, rientri e recuperi.
Ora è ai nuovi che si chiede di incidere e di calarsi nella parte. Perché fin qui, dai nuovi arrivati è arrivato pochino. A brillare è stata soprattutto la stellina di Iling-Junior: gol fondamentale a Como e ingresso costruttivo anche con lo Shakhtar, perché con il suo inserimento sono piovuti cross interessanti in area. La sensazione è che l’inglese possa partire titolare a Monza, dove Italiano potrebbe concedere un turno di riposo a Orsolini, reduce da due partite in settimana, dove ha faticato in termini di spunti per incidere, pur lavorando tanto.
Se Iling brilla, non si può dire la stessa cosa di Dallinga: l’acquisto più oneroso dell’estate, chiamato a raccogliere la scomoda eredità di Zirkzee, fatica a calarsi nella nuova realtà e non è solo un problema di gol che non sono arrivati. Pare ancora corpo estraneo, insicuro, come non può permettersi di essere il pezzo più pregiato del mercato: è in ballottaggio con Castro, ma non è da escludere che a spuntarla alla fine sia l’argentino, perché Monza è tappa cruciale e la locomotora rossoblù è in crescita, con gol e assist a Como e una partita di presenza, lotta e conclusioni in Champions, al netto dell’occasione sprecata nel primo tempo: ma almeno c’era e si è fatto sentire.
A qualche nuovo dovrà appellarsi Italiano, chiamato a ruotare uomini e gestire energie e forze, ora che è iniziato il tour de force e l’impegno europeo. Il problema è che il tecnico deve fare i conti con infortuni e condizioni di giocatori rientrati da stop: ad esempio quello di Holm. "E’ ancora indietro", ha detto il tecnico. Ma Posch fin qui le ha giocate tutte e dopo l’Europeo non è brillante ed è in difficoltà.
In Brianza, potrebbe toccare a De Silvestri, in staffetta con lo svedese. Le ha giocate tutte pure Beukema, fin qui: e allora Casale, sfortunato in occasione dell’autogol a Como, potrebbe avere la seconda chance consecutiva in campionato, questa volta al fianco di Lucumi, che mercoledì ha fatto la miglior gara di questo inizio di stagione dando la sensazione che l’erede di Calafiori possa essere lui. A sinistra, in difesa, è probabile il ritorno di Miranda, ma valutazioni sono in corso sulle condizioni di Lykogiannis: perchè il greco ha contribuito a dare equilibrio al Bologna con lo Shakhtar. Se Ndoye potrà fare la seconda partita settimanale dopo l’infortunio, non ci sarà spazio per altri volti nuovi: volti nuovi ai quali Italiano e il Bologna chiedono di più.
Marcello Giordano
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