Il ’nuovo’ Joey raddoppia Saputo anche allo Stadium
Dopo aver visto la gara con il Milan, il n.1 seguirà il Bologna anche a Torino. Non è escluso ci sia anche per il Cagliari: un coinvolgimento sempre maggiore.
di Massimo Vitali
Quando nell’ottobre 2014 Saputo mise piede per la prima volta in città sbarcando ai binari dell’alta velocità della stazione centrale Joey era appena sceso da un treno che era partito da Torino, dove era stato in missione di studio in casa Juve. Già perché la Juventus, al netto delle nefaste recenti gestioni che hanno trascinato il club bianconero davanti ai tribunali sportivi e non, è sempre stata il modello di riferimento di Saputo quando dall’altra sponda dell’oceano il magnate strizzava l’occhio al calcio italiano tentato dal desiderio di fare il grande passo. Chissà se all’alba del nono campionato di fila in serie A (già questo un traguardo non trascurabile) Joey sia fiero del cammino percorso o viceversa un po’ deluso: di sicuro nel suo destino continua ad esserci la Juve.
Domenica sera il ‘nuovo’ Saputo si accomoderà nella tribuna dello Stadium, sperando che la rivoluzione tecnica in corso dia al suo Bologna quella verve che è un po’ mancata lunedì al Dall’Ara col Milan, altra gara seguito dal vivo dall’azionista di maggioranza rossoblù. Da qui l’etichetta di ‘nuovo’ Saputo.
Dopo aver piazzato il figlio Luca allo scouting di Casteldebole, facendone una figura oggi ascoltata anche da Motta, Saputo adesso godrà del privilegio (mai negabile a un papà-presidente) di vedere l’altro figlio Jesse cercare il proprio spazio al sole nelle file dell’Under 17 rossoblù. Questo nei prossimi mesi farà di Joey un presidente assai più bolognese, con elevate probabilità di incrociarne il cammino tra le via del quadrilatero, non lontano da dove anni fa ha preso casa. Col Milan Saputo c’era, con la Juve ci sarà: e il 2 settembre al Dall’Ara col Cagliari? Qui certezze non ce ne sono, perché l’erede di una delle famiglie più ricche del mondo non è tenuto a comunicare a nessuno l’agenda dei propri spostamenti. Nel dubbio sarà il solito Saputo ‘invisibile’: sorrisi, bonifici per ripianare i disavanzi di bilancio e mai una parola da far finire sui taccuini.
E l’amica Juve? Bell’amica, si direbbe. Fin qui i dispiaceri sul campo inflitti dalla Signora a Saputo sono stati schiaccianti rispetto alle pochissime gioie. In positivo si ricordano solo la Juve di Allegri inchiodata allo 0-0 al Dall’Ara al primo anno di serie A con Donadoni in panchina (era il 19 febbraio 2016) e il rocambolesco 1-1 strappato allo Stadium dai rossoblù di Mihajlovic, quel giorno in ospedale, il 16 aprile di un anno fa, con i bianconeri che rimontarono solo nei minuti di recupero contro un Bologna ridotto in nove. Prima e dopo, in era Saputo, in campionato sono arrivate solo sconfitte: 14 volte su 16. Bell’amica, per l’appunto.
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