Il polacco piace al tecnico per la sua duttilità. Il decollo di Urbanski: da promessa a fedelissimo di Thiago

Il giovane Urbanski sta emergendo come sorpresa nel Bologna di Thiago Motta, dimostrando versatilità e costanza. Da trequartista a mezzala, si sta affermando come valore aggiunto per la squadra.

20 marzo 2024
Il decollo di Urbanski: da promessa a fedelissimo di Thiago

Il decollo di Urbanski: da promessa a fedelissimo di Thiago

E’ la sorpresa: nel senso che ogni volta che, al Dall’Ara o in giro per l’Italia, gli speaker leggono il suo nome, la sua presenza tra i titolari viene considerata come la scelta che non ti aspetti. Eppure è partito sei volte nell’undici iniziale nelle ultime 12 giornate. Proprio come il Bologna, da sorpresa si sta trasformando in realtà e una cosa è certa: Thiago Motta ci conta, i tanti complimenti indirizzati nei suoi confronti da inizio stagione fin qui non sono di maniera, fatti per tenere buono chi non gioca. Il tecnico, in lui, ci crede: Kacper Urbanski si sta prendendo il Bologna.

Sono 15 le presenze dall’inizio della stagione, in campionato, a cui si sommano le apparizioni in Coppa Italia: da subentrante contro Cesena e Verona, da titolare, per tutti i 120 minuti, a San Siro contro l’Inter. Tra novembre e febbraio, complici gli infortuni che hanno fermato a turno Karlsson, Orsolini, Ndoye e Saelemaekers, è stato spesso schierato da esterno.

"Lo può fare, Kacper ha grandi doti, capisce il gioco, sa quando prendere l’iniziativa o rallentare l’azione. E lavora alla grande. Parla poco, incassa i colpi, si rialza e gioca. Mi piace moltissimo. Ma lui è uno che può giocare anche dentro il campo. Anzi lo fa meglio", ha commentato Motta in tempi non sospetti.

E infatti, rientrati gli esterni, Urbanski non è scomparso: tutt’altro, è diventato la prima alternativa a Fabbian nel ruolo di mezzala, di fianco a Ferguson a centrocampo. Dentro al posto di Fabbian all’Olimpico, contro la Lazio, giusto 5 minuti prima che Zirkzee firmasse il sorpasso ai biancocelesti. Dentro, sempre al posto di Fabbian, anche al Gewiss stadium di Bergamo al minuto 56 e al pari di Lucumi e Ndoye ha cambiato lo spartito del match: parità un minuto dopo il suo ingresso e poi il sorpasso anche sui nerazzurri. Infine, ecco la maglia da titolare a Empoli, dove ha sfiorato due volte il gol: un errore sottoporta, ma pure tanta sostanza all’interno di un match deciso poi proprio da Fabbian, per un ragazzo classe 2004, che in estate dopo essere andato in scadenza, ha rinnovato il contratto fino al 2025 con opzione fino al 2026, rassicurato dai piani e dalla considerazione che avevano per lui tecnico e società.

A Bologna era arrivato per 700mila euro, dal Lechia Danzica, acquistato da Walter Sabatini, dopo aver esordito a 15 anni nella massima serie polacca.

Fu presentato come trequartista di fantasia e talento, e tra Under 17 e Primavera ha giocato spesso da esterno d’attacco, qualche volta da trequarti o mezzala, mentre nelle nazionali giovanili polacche è stato impiegato anche da mediano. Con Motta sta trovando una sintesi. Da sorpresa a realtà.

A Urbanski manca solo l’acuto, il gol, per coronare il percorso. Intanto è già un valore aggiunto: per la rosa, per Thiago e pure a livello economico per il club, uno dei tanti millenials che Motta sta valorizzando, al pari di Kristiansen (2002), Calafiori (2002), Fabbian (2003), Corazza (2004) e l’ultimo arrivato Castro (2004).

Marcello Giordano

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