Il portiere polacco aveva avuto un’offerta da tre milioni in estate ma è rimasto sotto le Due Torri dove sta crescendo anche suo figlio. Niente gerarchie, Motta con le porte scorrevoli. Skorupski, dall’Arabia al dualismo con Ravaglia

Lukasz è sul quarto gradino in serie A con 7 partite senza subire gol, Federico super protagonista in Coppa Italia.

7 gennaio 2024
Niente gerarchie, Motta con le porte scorrevoli. Skorupski, dall’Arabia al dualismo con Ravaglia

Niente gerarchie, Motta con le porte scorrevoli. Skorupski, dall’Arabia al dualismo con Ravaglia

C’era una volta un portiere titolare: ora non c’è più. L’alternanza tra Skorupski e Raviglia rappresenta attualità della cronaca a Bologna. Nell’ambiente calcistico, il dualismo nei ruoli di movimento è la normalità. Non tra i pali. Ma per Thiago Motta la regola vale per tutti, anche per i numeri uno: rispetti le indicazioni e rendi, allora giochi, in caso contrario puoi accomodarti in panchina, specie se alle spalle hai chi sta crescendo. Ecco così che quella che pareva una certezza non lo è più. La posizione di Lukasz Skorupski vacilla e non è un dettaglio. Perché il polacco in estate aveva avuto l’occasione di accasarsi in Arabia con contratto da 3 milioni netti a stagione, occasione sfumata per volontà del club e non è detto che il portiere non si guardi attorno a maggior ragione ora che la sua titolarità è in discussione, nonostante il polacco sia ormai di casa a Bologna dal 2018 e che il figlio sia entrato a far parte del settore giovanile rossoblù e stia crescendo in città. La classifica dei clean sheet, ovvero delle gare chiuse senza reti al passivo, vede Skorupski sul quarto gradino del podio della seria A con 7 gare senza gol incassati, alle spalle solo dell’interista Sommer (12), dello juventino Szczesny (9) e del granata Milinkovic Savic (8). Di più: in 17 presenze Skorupski ha incassato 15 reti, meno di una partita, con parate importanti. Eppure, nonostante i numeri l’ex Roma e Empoli è rimasto a guardare in 2 delle ultime 4 gare in campionato: con Roma e Genoa, infatti è partito dal primo minuto un Ravaglia che sta scalando la gerarchia.

Ravaglia è stato protagonista assoluto anche in Coppa Italia contro l’Inter, con tanto di rigore neutralizzato a Martinez. Perché nel sistema di gioco di Thiago la costruzione dal basso è fondamentale e con essa la capacità del portiere di giocare con i piedi e prendersi anche qualche rischio. Cosa che Ravaglia evidentemente subisce meno del collega. Che ci fosse stima da parte di Motta e del suo entourage era emerso già nella seconda parte di stagione, quando il ragazzo di Castel Maggiore è rientrato alla base dal prestito alla Reggina: "Rimarrà qui anche la prossima stagione, a Motta piace", fu il verdetto sussurrato da Casteldebole dopo poche settimane. Che qualcosa non lo convincesse di Skorupski, invece è emerso prima di Lecce, quando il tecnico, stando alle indiscrezioni, aveva annunciato ai due portieri che avrebbero avuto 2 partite a testa per dimostrare il proprio valore: Lecce e Salernitana sono toccate al Skorupski, Roma e Inter a Ravaglia. Poi nuovamente Atalanta (Skorupski decisivo) e Udinese al polacco.

Sulla carta, dopo Genoa, anche la Fiorentina dovrebbe essere partita per Ravaglia, primo portiere titolare bolognese dopo Pagliuca, lui cresciuto a Casteldebole dai 14 anni in avanti.

Marcello Giordano

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