Imprescindibile: giocasse domani all’Olimpico, Freuler farebbe cifra tonda nel 2024, Svizzera inclusa. Remo, 50 partite e non sentirle
Il centrocampista Remo Freuler del Bologna ha giocato 50 partite nel 2024, dimostrando costanza e resistenza fisica in campo.
La fatica fa 50: come le gare che Remo Freuler potrà dire di aver giocato nell’anno solare qualora dovesse essere impiegato con la Lazio. Anzi, meglio togliere il qualora, perché la storia, da quando lo svizzero è arrivato a Bologna, racconta come tanto Motta quanto Italiano partano da lui nello stilare la formazione titolare. Freuler c’è sempre, in campionato, Coppa Italia e nazionale: e poco importa che si tratti di gare di qualificazione, Europei o Nations League. Tanto per fare un esempio, la stella del Real e del Brasile Vinicius, arrivato tra l’altro fino in fondo all’ultima Champions, nell’anno solare di partite ne conta fin qui 54. Nel corso del 2024, lo svizzero ha saltato due sole gare: a Roma con la Lazio, lo scorso 18 febbraio, e col Genoa all’ultima di campionato. Ma se saltò l’Olimpico, dove El Azzouzi si inventò giustiziere, per squalifica, a Genova fu per precauzione, dal momento che era diffidato, il Bologna già in Champions e un’ammonizione avrebbe costretto il Bologna a privarsene all’esordio in questa nuova stagione. Fine delle assenze. L’unica partita saltata quest’anno dal centrocampista svizzero è l’amichevole col Sasso Marconi di giovedì: quella Italiano ha preferito risparmiargliela, visto che era reduce dagli impegni con la Svizzera, due gare da 90 minuti contro Serbia e Spagna nello spazio di tre giorni.
E’ lui lo stakanovista rossoblù: tra l’altro, se parte del gruppo in estate ha riposato, lui, insieme a Aebischer e Ndoye, ha macinato chilometri agli Europei, fino all’eliminazione ai rigori contro l’Inghilterra, a un passo dalla semifinale. Aebischer e Ndoye hanno poi pagato dazio tra acciacchi e infortuni: lui no. Remo è un fondista infaticabile: a 32 anni ha affinato anche l’arte della conoscenza di sè e del proprio corpo e di come gestirsi, aspetto in cui i suoi allenatori hanno sempre avuto grande fiducia. Fiducia ripagata, perché Freuler c’è sempre. La fatica raramente diventa stanchezza: almeno all’apparenza, nel suo caso. Entro fine anno, le sue partite potrebbero diventare 58, che a questi livelli di atletismo e intensità sono un’infinità. D’altronde, dopo la Lazio, il Bologna è atteso da Lille, Venezia, Monza, Juventus, Benfica, Fiorentina, Torino e Verona. Ha guidato i compagni, li ha spronati a seguire Italiano e a sforzarsi di interpretare i nuovi dettami, nella fase di transizione tra le vecchia e la nuova guida tecnica. E’ stato lui tra i primi a dare l’esempio, sempre in prima fila, sempre in campo, anche a causa degli infortuni che a turno hanno fermato El Azzouzi, Aebischer, Pobega, aspettando Ferguson. Ha segnato in nazionale, non ancora in rossoblù: Italiano ha chiesto anche lui i gol: chissà che non festeggi a Roma la sua cinquantesima fatica stagionale.
Marcello Giordano
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