In volo da San Siro al San Nicola. Orso vuole lasciare impronte azzurre

Il tris all’Empoli, il rigore pesantissimo con l’Inter: sabato il 7 rossoblù spera di ritagliarsi uno spazio contro Malta .

di MASSIMO VITALI -
10 ottobre 2023
In volo da San Siro al San Nicola. Orso vuole lasciare impronte azzurre

In volo da San Siro al San Nicola. Orso vuole lasciare impronte azzurre

Ormai Orsolini ha appreso la lezione: quando gioca l’Italia meglio tenersi liberi, perché la telefonata del cittì Spalletti può arrivare sempre. Ufficiale: il Riccardo rossoblù è diventato il ‘Pronto SoccOrso’ del selezionatore azzurro. E’ già la seconda volta che l’infortunio di un esterno d’attacco apre infatti le porte della nazionale al ragazzo di Ascoli. Un mese fa fu il forfait di Matteo Politano dopo la gara con la Macedonia del Nord a indurre Spalletti a convocare in fretta e furia Orsolini, che poi fu impiegato nei diciotto minuti finali della sfida vinta con l’Ucraina (2-1) al Meazza il 12 settembre. Stavolta è stato il guaio alla caviglia rimediato da Mattia Zaccagni nella vittoria in rimonta della Lazio con l’Atalanta a costringere Spalletti a lasciare a casa l’esterno di Sarri. E al suo posto, domenica sera, è stato arruolato in quattro e quattr’otto il tappabuchi di lusso di Casteldebole.

Un mese fa Orsolini, quando fu raggiunto dalla telefonata azzurra, era in abito di gala a un battesimo in quel di Lugo. Domenica sera era invece nella sua casa bolognese, con in tasca il programma dei quattro giorni di vacanza concessi da Thiago Motta alla squadra dopo il pari con l’Inter. La morale è che quando la nazionale chiama bisogna correre col sorriso stampato sul volto. Del resto a Orso il sorriso non riuscì a cancellarglielo nemmeno l’ex cittì Mancini, che due anni fa lo escluse dalla spedizione azzurra che vinse l’Europeo in Inghilterra ma che poi, sfogliando i social, s’imbatté in un Orsolini vestito tutto d’azzurro che festeggiava in strada, sventolando il tricolore, il trionfo in terra d’Albione come un tifoso qualunque. E’ questo uno dei segreti di Orsolini: la semplicità, che gli ha fatto conservare, negli anni, i tratti dell’eterno ragazzino che tirava calci a un pallone nella piazza della sua Rotella.

Da Rotella al Meazza il viaggio non è stato breve ma il premio, sabato, è stato succoso: il rigore trasformato con l’Inter è stato il suo cinquantesimo sigillo ufficiale in maglia rossoblù, un traguardo che lo colloca a ridosso di Lorenzo Marronaro (52), Istvan Mike (53), Giacomo Bulgarelli (56), Francisco Fedullo (56) e Helmut Haller (58), al ventitreesimo posto nella classifica dei bomber rossoblù di tutti i tempi.

In azzurro, ovviamente, i numeri sono meno sontuosi. L’appendice finale della gara con l’Ucraina del 12 settembre è stato il suo terzo gettone in azzurro, dopo le presenze con Armenia (2019) ed Estonia (2020). Di bello però c’è che Orso anche se gioca col contagocce lascia il segno: negli 81 minuti in cui è rimasto in campo in queste tre partite l’esterno d’attacco rossoblù ha messo a segno 2 reti. Sabato c’è il viaggio al San Nicola di Bari, dove l’Italia di Spalletti contro Malta cerca punti pesanti in chiave qualificazione agli Europei 2024. Ma martedì all’Orso azzurro con la valigia andrà addirittura di lusso, perché l’Italia sfiderà l’Inghilterra nel tempio mitico di Wembley. Da Rotella a Wembley passando per il Dall’Ara (la recente tripletta al’Empoli) e il Meazza. Finché la salute lo assisterà, e quella dei concorrenti sarà un po’ traballante, l’Orso azzurro potrà godersela.

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