Italiano: "Addio viola, ora penso al futuro". Il Bologna lo aspetta: prossime ore decisive

Il tecnico si congeda dalla Fiorentina in lacrime: "Ho dato tutto, pondererò bene la mia scelta". Contatti anche ieri: i rossoblù hanno fretta

di MASSIMO VITALI
3 giugno 2024

Italiano: "Addio viola, ora penso al futuro". Il Bologna lo aspetta: prossime ore decisive

"Lascio la Fiorentina perché quando arrivi a un certo livello, l’ambiente ti chiede uno sforzo ancora maggiore e tu sai di aver dato il massimo allora è giusto lasciare spazio a chi ha nuove idee. Il futuro? Per me si aprono nuove pagine. Dovrò ponderare bene tutte le scelte e soprattutto prendere la decisione che mi consenta di iniziare un percorso in grado di farmi crescere".

Vincenzo Italiano, visibilmente commosso, ieri sera a Bergamo, dopo la vittoria per 3-2 della Fiorentina sull’Atalanta che ha consegnato alla Juve di Motta (ironia del destino) il terzo posto in campionato, ha scelto queste parole per chiudere definitivamente la porta viola. In ossequio al vecchio proverbio, nelle prossime ore per lui potrebbe aprirsi il portone di Casteldebole: nel senso che da oggi ogni momento è buono perché il Bologna e Italiano si siedano attorno a un tavolo per ragionare sulla possibilità di fare un nuovo percorso insieme.

E’ lui la prima scelta del Bologna per il dopo Motta, specie dopo che Daniele Pradè, il direttore sportivo della Fiorentina, ieri ha ufficializzato la chiacchierata del club viola con Palladino, altro profilo molto attenzionato da Casteldebole. "Fino a venerdì mattina c’era la speranza di poter continuare con Italiano e forse la vittoria in Conference avrebbe cambiato tutto – ha detto ieri sera Pradè nel dopo gara di Bergamo –. Dopo il suo no, nella stessa serata di venerdì Palladino è stato avvistato a Firenze. Anche noi adesso ci dobbiamo muovere sui dei profili di allenatore...".

Parole di circostanza o davvero le due partite (Italiano a Bologna e Palladino a Firenze) sono ancora aperte e passibili di rimodulazioni in corsa? Di certo c’è solo che da ieri sera alle 20 il Bologna può affondare il colpo su Italiano. Lo ha già fatto, più o meno sotto traccia, nei giorni scorsi. E ieri sera i dirigenti rossoblù, a fine partita, hanno di nuovo sentito al telefono Italiano, per fissare un incontro fiduciosi nella fumata bianca. All’allenatore siciliano con i natali a Karlsruhe i dirigenti rossoblù hanno fatto pervenire forte e chiara la loro volontà di consegnargli le chiavi del Bologna che fu di Motta, fidandosi del suo curriculum in viola: un settimo e due ottavi posti in campionato, più una finale di Coppa Italia e due di Conference League (e pazienza se tutte e tre le volte è finita male: per perdere una finale bisogna innanzitutto arrivarci).

Il Bologna che da settembre giocherà la Champions League si fida anche della capacità di Italiano di allenare su tre fronti: quella di ieri a Bergamo, in tre stagioni, è stata la sua partita ufficiale numero 162 sulla panchina viola. Il Bologna la sua scelta insomma l’ha già fatta e adesso attende che Italiano dica sì.

Sullo sfondo resta Raffaele Palladino, sempre che nelle prossime ore l’ormai ex tecnico del Monza non firmi per la Fiorentina. C’è anche l’incognita legata alla panchina della Lazio, una pentola in ebollizione che, in caso di scoppio, libererebbe Tudor, vecchio pallino di Sartori (anche se l’antico amore sembrerebbe essersi raffreddato). A quel punto anche Lotito dovrebbe cercarsi un allenatore e Italiano rappresenterebbe una soluzione gradita, sia al tecnico che alla Lazio. Anche per questo il Bologna ha fretta di strappare il suo sì in tempi brevi.

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