La firma dell’ex Corvino sulle imprese del Lecce

di GIACOMO GUIZZARDI -
3 giugno 2023
La firma dell’ex Corvino sulle imprese del Lecce

La firma dell’ex Corvino sulle imprese del Lecce

di Giacomo Guizzardi

Artefice di un miracolo, anzi due. Chiamatelo il re Mida del Salento: Pantaleo Corvino (protagonista a Casteldebole tra i il dicembre 2014 e il 2016) raccoglie i frutti di ciò che ha seminato, e il raccolto è abbondante.

Già perché se si decide di dare un’occhiata da vicino alle stagioni di Lecce prima squadra e Primavera, il risultato è sorprendente. La formazione di Marco Baroni, al quale è stata data fiducia anche in momenti complicati dell’annata, ha festeggiato una salvezza a metà tra il miracoloso e lo storico nello scorso turno di campionato, con la possibilità di chiudere la stagione davanti al pubblico giallorosso senza il patema del risultato.

E la Primavera, allenata da Federico Coppitelli – arrivato dopo l’addio di Grieco – ha invece terminato la stagione regolare al primo posto, conquistando di diritto la semifinale playoff. Un risultato che magari all’inizio della stagione non era stato messo in preventivo.

E la lunga mano, unita all’occhio sapiente, di Corvino si sono viste in entrambi i casi: la prima squadra ha tratto la sua forza da giocatori come Hjulmand, mediano danese classe 1999 arrivato in Salento nel gennaio del 2021 per una cifra di poco inferiore ai 200mila euro e ora conteso dalle big del nostro campionato.

Da gemme come Banda e Ceesay, giallorossi dall’estate del 2022, il primo pescato dallo Zurigo (6 gol in campionato), il secondo pagato 2 milioni di euro dal Maccabi Petah Tikva, squadra israeliana.

E poi ancora: a Samuel Umtiti Corvino ha regalato una seconda giovinezza, permettendo al centrale di proprietà del Barcellona di scrivere una colorata pagina della sua carriera, mentre a Falcone, Strefezza, Di Francesco e soprattutto Colombo serviva fiducia.

E a Lecce è arrivata, con conseguente salvezza. E la Primavera? Tante critiche piovute su Corvino, soprattutto per avere assemblato un undici titolare composto da soli stranieri.

L’enclave rumena è forte, e soprattutto promettente: Borbei ci mette i guantoni, capitan Vulturar fa girare la squadra, a Burnete il compito di segnare.

Missione compiuta: 19 reti fin qui, e la prospettiva di diventare arma preziosa anche in ottica prima squadra. Occhi sulle mezzali Berisha e Samek, di sicuro avvenire, mentre il terzino sinistro Dorgu sembra già giocatore formato.

Corvino semina, Baroni e il Lecce raccolgono: formula che funziona.

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