La lezione di Thiago. "Il Bologna sta vivendo qualcosa di bellissimo: approfittiamone»

L’allenatore si racconta agli studenti di Scienze Motorie nell’aula Prodi in occasione dell’incontro organizzato dall’Aiac e dall’Alma Mater Studiorum "Lo ripeto sempre ai miei ragazzi: certi momenti passano via velocissimi".

di MASSIMO VITALI -
28 febbraio 2024
"Il Bologna sta vivendo qualcosa di bellissimo: approfittiamone"

"Il Bologna sta vivendo qualcosa di bellissimo: approfittiamone"

Il metodo Thiago spiegato a studenti e allenatori. E i sogni d’Europa? Come sempre solo sottintesi: nel dubbio quasi sussurrati. "Stiamo vivendo qualcosa di bellissimo e lo dico sempre ai miei ragazzi: approfittiamone, cercando di vivere questo momento fino all’ultimo secondo. Perché si vive una volta sola e certi momenti passano velocissimi".

Davanti a una platea di studenti di Scienze Motorie e allenatori, sotto le volte dell’aula Giorgio Prodi affrescate da un grande della pittura controriformistica come Bartolomeo Cesi, un grande ‘riformista’ del pallone come Thiago Motta racconta come si può diventare demiurghi di talenti.

L’incontro è organizzato dall’Aiac (Associazione italiana allenatori calcio) e dai padroni di casa dell’Alma Mater. E così alla presenza dei vice presidenti Aiac Francesco Perondi e Pierluigi Vossi, del rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, dell’assessora comunale allo sport Roberta Li Calzi e dei rappresentanti regionali della Figc Simone Alberici e Massimiliano Rizzello, Motta illustra a tutti il dietro le quinte del laboratorio rossoblù con vista Europa.

I segreti? "Ho un gruppo di ragazzi che hanno una grande predisposizione al lavoro e non è scontato – dice il tecnico rossoblù –. Sono padre anch’io e conosco le problematiche dei ragazzi di oggi".

Il gruppo prima di tutto. "Vale per me nel rapporto con i componenti dello staff – spiega Motta – come per i miei giocatori. Io mi confronto tanto con i miei collaboratori e quando c’è da prendere una decisione ascolto tutti. Poi ci può essere il giorno che sono un po’ giù e una parola del collega aiuta. Vale anche per i miei giocatori: le relazioni all’interno del gruppo sono fondamentali".

Non fa nomi Thiago, ma si capisce che oggi è il capofamiglia di un gruppo che spacca il secondo come un orologio svizzero.

"A Casteldebole ho trovato persone competenti che hanno reso tutto più facile", spiega l’italobrasiliano che parla davanti ai componenti del suo staff, in parte ospiti e in parte relatori dell’evento ‘All Around Soccer’.

La sua ‘lectio magistralis’ dura poco più di quaranta minuti e spazia su tanti argomenti.

L’importanza della tecnica per esempio: "Sono nato in Brasile e lì la tecnica è fondamentale – sottolinea l’allenatore –. Ma alla tecnica oggi va abbinata la parte fisica, senza tralasciare l’aspetto mentale: i social impattano molto sulla vita di calciatori che spesso sono solo ragazzi di vent’anni".

"Il suo Bologna oggi fa un calcio posizionale o relazionale?", gli chiede Perondi, che ha un illustre passato da preparatore atletico rossoblù.

"E’ un misto delle due cose", risponde Motta.

Che anticipa anche uno dei temi della sfida di domenica in casa Atalanta: "Loro sono fortissimi e sanno come non farti giocare. Per questo sarà molto importante la fase relazionale, ovvero la massima partecipazione di tutti i miei giocatori sul campo. Perché il calcio è uno sport collettivo, in campo bisogna guardarsi, parlarsi e muoversi come un gruppo. Anche quelli che sono lontani dal pallone".

Probabilmente, collegato in streaming, c’era un ’alunno’ speciale: il presidente degli allenatori Renzo Ulivieri. E dal palco dei relatori è partito un saluto proprio per Renzaccio, ancora in ospedale alle prese con i postumdi un intervento chirurgico.

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