Le divise del successo. L’assalto allo store. Da Orsolini a Ferguson, le maglie più vendute

Il responsabile Rocco Simeone: "Grandi numeri anche quest’anno. Prima i bimbi volevano la maglia di Ronaldo, ora quella degli idoli rossoblù".

di GIANMARCO MARCHINI -
28 luglio 2024
Le divise del successo. L’assalto allo store. Da Orsolini a Ferguson, le maglie più vendute

Il responsabile Rocco Simeone: "Grandi numeri anche quest’anno. Prima i bimbi volevano la maglia di Ronaldo, ora quella degli idoli rossoblù".

dall’inviato

VALLES (Bolzano)

C’è un posto a Valles dove si può misurare la passione rossoblù. È una piccola casetta di legno, dove dentro c’è un termometro sotto forma di una piastra che sforna senza sosta magliette personalizzate. Riccardo accoglie i tifosi che hanno appena comprato la nuova divisa e si prepara: sa già che cosa gli chiederanno. "Voglio la patch della Champions". Gli allungano la divisa e lui in quindici secondi imprime il logo dell’Europa più nobile. Sessant’anni in quindici secondi. Il ritorno del Bologna nell’Olimpo, tra gli dei del pallone, ha completamente fatto impazzire il merchandising.

"Già la scorsa stagione facevamo numeri straordinari – racconta Rocco Simeone, responsabile dello store qui nel centro sportivo tra le montagne – l’arrivo della Champions ora ha amplificato questi numeri portandoli alle stelle". Basta questo angolino di Val Pusteria per rendersene conto: che i rossoblù si allenino o no, lo stand è costantemente preso d’assalto.

"Ovviamente le magliette vanno alla grandissima – spiega Simeone – L’ottanta percento delle persone vuole la patch della Champions, quella è indispensabile: magari non tutti mettono nome e numero per personalizzare la maglia, ma la patch, quella, la vogliono tutti". Una cosa, però, restituisce il cambiamento epocale che questo Bologna è stato capace di fare: "Una volta i bambini volevano indossare la maglia di Ronaldo. Ora vengano allo store, tutti felici, a chiedere la maglia di Orsolini, di Ferguson: è una cosa importante perché vuol dire che stanno cominciando a fidelizzarsi, che si identificano nei loro idoli". Peccato che qualcuno degli eroi della Champions se ne sia andato: "L’anno scorso Zirkzee e Calafiori ci hanno fatto fare grandi vendite, inutile negarlo. Dispiace, ma i tifosi hanno già trovato i loro nuovi campioni: Castro è amatissimo, anche perché poi lui è disponibilissimo, con i bimbi, c’è empatia con i tifosi, ci sono tutti gli ingredienti per fare una grande stagione". Le magliette più vendute? Quella di Orsolini stacca ancora tutti, seguita da quella di Ferguson, fuori dai giochi da aprile, ma sempre centralissimo nei pensieri del popolo rossoblù. Non solo divise, però. "Tutti gli articoli vengono venduti molto bene – sottolinea Rocco –: cappellini, sciarpe, braccialetti. E anche le felpe o l’abbigliamento da training: la gente vuole quello che vedono indossare ai loro idoli". Sintomo anche questo della grande empatia che si respira tra squadra e tifosi. "Qui ormai è una grande famiglia, ci si conosce tutti: vengono allo store, comprano e restano a chiacchierare". Chiacchiere e distintivo: quello della Champions, ovviamente.

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