ll segreto Da Orso a Dan: è la coop del gol

Ndoye e Posch a Napoli hanno allungato a 14 la lista dei rossoblù in rete. Nel Bologna di Thiago non esiste la dipendenza dal centravanti

di MASSIMO VITALI -
13 maggio 2024
ll segreto Da Orso a Dan: è la coop del gol

ll segreto Da Orso a Dan: è la coop del gol

Tra i segreti della stagione da Champions dei rossoblù c’è un dato che salta agli occhi e che dice molto della capacità del Bologna di Thiago di non dipendere da un bomberissimo. Riccardo Orsolini, il secondo marcatore della squadra in campionato con 10 reti, da quattro partite si accomoda regolarmente in panchina. Scelte tecniche che non hanno tolto il sorriso all’Orso, se è vero che sabato notte era tra i più scatenati nel festeggiare la vittoria di Napoli davanti ai tremila tifosi rossoblù accorsi a Casteldebole per accogliere la squadra al rientro dalla trasferta. Orsolini felice, ma panchinato. Zirkzee capocannoniere con 11 reti, ma di fatto, per via dell’infortunio patito al Maradona, già in infermeria.

Domanda: con la Juve e col Genoa, negli 180 minuti di campionato, i gol chi li fa? Un falso problema nel Bologna di Motta che proprio a Napoli ha allargato la sua cooperativa del gol, consegnando la tessera ai neo iscritti Ndoye e Posch, i due nazionali che hanno firmato una vittoria pesantissima. E non parliamo di due qualunque. Ndoye fin qui aveva rotto il ghiaccio solo in Coppa Italia con l’Inter, ancorché quello segnato a dicembre al Meazza, negli ottavi della competizione, fu il gol della staffa che diede la qualificazione ai rossoblù nei supplementari. Quanto a Posch, invece, faceva un po’ specie che il difensore-bomber della scorsa stagione, capace di realizzare 6 reti al suo primo anno in serie A, fosse ancora a secco. Problema risolto.

E così sono saliti a 14 i rossoblù che in campionato hanno portato il loro prezioso mattoncino, chi più e chi meno, alla causa del gol: Zirkzee ne ha messi a segno 11, Orsolini 10, Ferguson 6, Fabbian 5, Saelemaekers 4; Lykogiannis, De Silvestri, El Azzouzi e Odgaard 2 a testa, per finire con Beukema, Moro, Freuler, Ndoye e Posch, tutti autori di un gol a testa. Ricordava sempre saggiamente Ulivieri nell’anno della vittoria del campionato di B, stagione 1995-96, che è "meglio avere pochi gol da tanti che tanti gol da uno o due giocatori". Fu proprio Renzaccio, sempre attento ai temi del collettivo e al prevalere del noi sull’io, a coniare l’espressione di ‘cooperativa del gol’, nella circostanza applicata alla lettera se è vero che il capocannoniere di quella stagione in campionato fu Carlo Nervo, con appena 7 reti.

Oggi a Motta va un po’ meglio, perché almeno in due, Zirkzee e Orsolini, hanno superato la doppia cifra. Certo che dover rinunciare alle 11 reti di Zirkzee in aggiunta alle 6 che prima dell’infortunio aveva garantito Ferguson non è una doppia ferita da poco. La conseguenza è che con la Juve e col Genoa Thiago dovrà sperimentare nuove vie del gol, decidendo innanzitutto se affidare una maglia da titolare al centro dell’attacco a Odgaard o a Castro, attaccanti con caratteristiche diverse ed entrambi lontanissimi dal tipo di lavoro che garantisce Zirkzee.

Ma in panca c’è un uomo che, cooperativa o no, da quando si è seduto sulla panchina rossoblù è una fucina di soluzioni inedite. E quasi sempre vincenti.

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