Marocchi vede l’Europa. "Bologna, nella volata può succedere di tutto»

"Zirkzee, Calafiori e Freuler sono i tre elementi ai quali non rinuncerei mai. Peccato per la Coppa Italia e la sfida con la Viola, è stata un’occasione persa". .

di MASSIMO VITALI -
21 gennaio 2024
"Bologna, nella volata può succedere di tutto"

"Bologna, nella volata può succedere di tutto"

Giancarlo Marocchi, il posto che occupa oggi il Bologna in campionato è lo specchio del valore reale di questa squadra?

"In serie A il valore di una squadra lo dà solo la classifica alla trentottesima giornata".

E come facciamo se le giornate sono solo ventuno?

"Facciamo che poiché una delle poche certezze di cui vive il calcio è la classifica oggi il Bologna è dove merita di stare. Da questo punto di vista, quando il Bologna a Natale era quarto, non mi veniva certo da pensare che stesse vivendo al di sopra delle sue possibilità".

Quali sono invece le possibilità di Zirkzee?

"Infinite. Certo a patto di avere ben chiaro che tipo di attaccante è".

Ce lo dica lei.

"Zirkzee farà sempre più tunnel che gol: ma è meraviglioso così. Certo in fase di costruzione della squadra devi mettergli a fianco giocatori che abbiano in canna un buon numero di gol: per intenderci, degli Orsolini".

Cambiano gli allenatori e le stagioni, ma il Bologna dipende sempre dai gol dell’Orso.

"E’ un giocatore che le occasioni da gol se le crea da solo. E con quel sorriso da buono a Bologna è diventato un idolo, perché si percepisce anche da fuori che è un ragazzo d’oro".

Anche Zirkzee potenzialmente è un ragazzo d’oro: ma per il denaro che può portare a giugno nelle casse del club. Davvero impossibile dire no a una super offerta?

"Delle società in grado di versare cinquanta milioni per Zirkzee in giro ce ne sono. Chiaro che se ho tanto denaro da spendere e voglio costruire un attacco importante penso subito a Zirkzee: ma se prendo Zirkzee pensando di aver trovato un altro Lautaro butto via i miei soldi. Però questa non è una buona notizia per il Bologna: il calcio è pieno di dirigenti che hanno tanti soldi, ma che non sanno come spenderli...".

Nell’exploit di questo Bologna conta di più il fattore Motta o il lavoro degli uomini mercato?

"E’ una classifica sempre difficile da stilare, perché il rendimento di una squadra è un incrocio di mille variabili. Da ex calciatore però al primo posto metto i meriti dei giocatori e a seguire queli di allenatore e dirigenti. Ciascuna componente deve fare la sua parte".

Tradotto?

"I giocatori devono essere sul pezzo tutti i giorni. L’allenatore qualche giorno può anche permettersi di esserlo un po’ di meno, così allenta la pressione. E la società deve fare la società quando serve".

Un esempio concreto a Casteldebole?

"Aver preso Motta dopo l’esonero di Mihajlovic. E’ una scelta che poche società avrebbero fatto e che invece si è rivelata vincente".

Però Thiago da maggio prende tempo sul rinnovo di contratto e non sembra trasmettere tutta questa voglia di legare il suo futuro alla piazza.

"Thiago lo vedo inserito molto bene nel mondo Bologna: basta vedere il modo entusiasta in cui abbraccia tutti in panchina dopo un gol: quello è un segnale di legami forti. Però anche la sua grande ambizione è sotto gli occhi di tutti".

Lei ha avuto modo di approfondire la conoscenza di come è Motta dietro la facciata?

"Sì. E ho avuto la percezione di trovarmi di fronte a un uomo molto educato e quasi timido. E’ la timidezza che mostra anche in sala stampa, ma che sparisce nel suo lavoro quotidiano a Casteldebole".

Tutta la città intanto si chiede: a maggio questo Bologna andrà in Europa?

"Intanto quando cammini sotto i portici cogli la felicità dei bolognesi per le emozioni che trasmette questa squadra. Immagino che la colga anche Saputo".

Ha svicolato però dal domandone.

"Non ho svicolato: è che tolte Inter, Juve e Milan dal quarto al nono posto c’è una bagarre di squadre in cui tutto può succedere. Il tempo di bere un caffè e se perdi una partita scivoli di tre posizioni: ma vale anche il contrario. La cosa che fa riflettere è che due squadre che oggi in campionato stanno risalendo la corrente come Atalanta e Lazio negli scontri diretti il Bologna le ha battute".

Peccato l’eliminazione in Coppa Italia per mano della Fiorentina.

"Sì, perché nell’anno in cui finalmente pensi che tutto, in bene, può succedere essere usciti dalla Coppa è un’occasione non colta".

I suoi oscar rossoblù di metà stagione?

"Di Zirkzee ho già parlato. Aggiungo Freuler, che anche se sbaglia un passaggio fa tante cose utili per gli altri che, come dico sempre, non lo toglierei mai. Ma non posso dimenticare Calafiori: da centrale si è rivelato talmente forte che paradossalmente sta creando problemi anche a Thiago, che non s’azzarda a fargli fare il terzino".

Intanto c’è anche un mercato: fatto con la benedizione di Thiago?

"Una società forte deve portare avanti le sue idee, anche prescindendo da chi siederà in panchina".

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