Paradosso Orso: goleador sempre sotto esame

Nel gennaio 2018 sbarcò a Casteldebole: è diventato bandiera e leader. Sette anni dopo e con sette gol stagionali deve ritrovare il posto

di MASSIMO VITALI
9 gennaio 2025
Riccardo Orsolini, 27 anni (Schicchi)

Riccardo Orsolini, 27 anni (Schicchi)

Anche allora era gennaio: ma del 2018. Riccardo Orsolini, fresco del suo ventunesimo compleanno, sbarcava nel Bologna di Roberto Donadoni da prestito della Juve. Ad accoglierlo mezzo metro di neve che paralizzò la città. "Un segno del destino", dirà poi il diretto interessato. Da quel gennaio sono trascorsi sette anni: i sette anni, spalmati su otto stagioni, che hanno fatto di Riccardo Orsolini una bandiera moderna del Bologna. Bastano 238 partite ufficiali, con a corredo 63 gol e 29 assist, per fare di un calciatore la bandiera di un club? Considerato che da quel gennaio 2018 l’Orso ha sempre indossato i colori rossoblu, con le coordinate di oggi bastano e avanzano. Ma ogni bandiera per essere tale deve sventolare e il vento che soffia nelle vele di Orsolini da sempre è quello del gol. In stagione sono già 7, tra i 6 del campionato e quello segnato in Coppa Italia al Monza, lo scorso 3 dicembre, con annesso crac del bicipite femorale. Ecco il punto: a seguito di quell’infortunio tra le tre gare saltate a piè pari (due di campionato, con Juve e Fiorentina, più quella di Champions col Benfica) e le sfide con Torino e Verona cominciate dalla panchina, l’ultimo mese dell’Orso è stato da spettatore.

Sì, sia nel giorno della trasferta di Torino, quando si è reso protagonista di un secondo tempo anonimo, sia negli spiccioli finali dell’ultima partita del 2024, il harakiri casalingo col Verona. Nel frattempo, dettaglio da non trascurare, sulla fascia è esploso il talento di Dominguez, uno che in appena 7 partite (tra campionato e Coppa Italia) ha già segnato lo stesso numero di gol, 3, che l’ex ‘competitor’ di Orsolini Skov Olsen realizzò in 71 gare. Benja va di fretta, assai più del flemmatico Andreas (che peraltro al Bruges ha già segnato 49 gol in 124 partite). E non va meno di fretta Ndoye, un altro che è stato zavorrato da un infortunio proprio quando si era scoperto goleador ma che resta uno dei fedelissimi nelle gerarchie di Italiano. Senza dimenticare, l’imminente ritorno di Cambiaghi. Il mese delle partite ogni tre giorni è alle porte e la concorrenza sulle fasce di oggi rischia di diventare un falso problema. Tuttavia con l’anno solare che inizia Orsolini paradossalmente è ancora lì a dover dimostrare di meritare il ruolo di giocatore trascinante per il gruppo, a suon di gol e accelerazioni.

Destino quasi ingeneroso per il bomber rossoblù più prolifico dell’ultimo settennato: va da sé che da quel gennaio 2018 ad oggi nessuno a Casteldebole ha segnato come lui. Alla Roma, avversario di domenica al Dall’Ara, Riccardo segnò anche all’andata, il 10 novembre all’Olimpico, quando fece ammattire Angelino. Da allora in campionato ha timbrato il 30 novembre al Dall’Ara col Venezia per poi dividersi tra infermeria e panchina. Ma c’è sempre un nuovo inizio. E un Orso pronto, come sempre, a riprendersi la scena.

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