Orsolini fa crac, scatta il momento di Ndoye. L’azzurro fuori un mese, Dan sotto esame
Riccardo ha accusato un risentimento ai flessori della coscia sinistra. Infortunato anche Karlsson: tornerà solo a Natale .
Nella notte nerissima di Bucarest, dove martedì la Svizzera ha chiuso il suo girone di stenti con una sconfitta per mano della Romania (0-1) che relega i rossocrociati al secondo posto nel raggruppamento e in quarta fascia con l’Italia nei sorteggi per l’Europeo di Germania, l’unica mezza luce è stata la prestazione di Dan Ndoye, per la prima volta titolare e capace di farsi valere nel ruolo un po’ inedito di mezzala sinistra.
Ndoye in palla è una buona notizia per il ct della Svizzera (oggi il contestatissimo Yakin, domani chissà) ma soprattutto per Motta. Mentre a Bucarest emanava qualche bagliore la stella di Ndoye a Casteldebole si spegneva inesorabilmente quella di Riccardo Orsolini, vittima di un risentimento ai flessori della coscia sinistra che non promette nulla di buono.
Come sempre accade nel caso di traumi muscolari toccherà attendere qualche ora perché si stabilizzi la lesione e la diagnosi sia più centrata: già da ieri però a Casteldebole avevano fatto la bocca all’idea di perdere Orsolini per tre-quattro settimane. Un mese senza l’Orso per Thiago è un’autentica iattura, perché in squadra le bocche di fuoco non abbondano e Orsolini, con 4 reti segnate, insieme con Zirkzee è il capocannoniere rossoblù.
Perderlo da qui a Natale, se le sensazioni di ieri troveranno conferma negli esami strumentali, significa dover affrontare le sfide di campionato con Torino, Lecce, Salernitana e Roma, più probabilmente l’ottavo di Coppa Italia con l’Inter (il 20 dicembre al Meazza), con due soli esterni di ruolo: Ndoye e Saelemaekers. Come noto, Orso in infermeria abbraccerà simbolicamente Karlsson, che già da una decina di giorni all’Isokinetic lavora per guarire dalla lesione parziale del collaterale mediale del ginocchio destro.
Un infortunio, per l’appunto, che dovrebbe tener fuori lo svedese per un altro mese. La conseguenza è semplice: caro Ndoye, se non ora quando? Già perché fin qui il nazionale svizzero con Thiago in campionato ha messo piede in campo in tutte le prime dodici giornate, ma senza mai segnare. I suoi 639 minuti si sono fatti ricordare soprattutto per il rigore clamoroso che con la Juve gli ha negato Di Bello e per un gol sbagliato davanti alla porta col Verona.
Prima e dopo, tanto dinamismo e tanta presenza nelle due fasi (offensiva e difensiva) ma anche un’acclarata assenza di ‘killer instinct’. Martedì notte a Bucarest Ndoye è stato uno dei pochi a salvarsi nella sfida che la Svizzera ha perso trafitta da un gol segnato al 50’ da Denis Alibec, meteora che solcò i cieli rossoblù nel lontanissimo 2013-14 e che oggi a trentadue anni gioca in Qatar. Ndoye di anni ne ha appena compiuti 23 e adesso gli tocca dimostrare che i 9 milioni che il Bologna verserà per lui al Basilea sono soldi ben spesi. Ma non far rimpiangere l’Orso sulla carta è una missione complicata.
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