Ospiti di ’Imprese Riuscite 2024’, gli incontri promossi da Illumia, Dino Corsini, Faac e Macron: "Motta via? Ci penserà bene». Bergomi e Caressa: "Il Bologna è la nuova Atalanta»

Fabio Caressa e Beppe Bergomi elogiano il Bologna di Motta come esempio di successo e programmazione. L'obiettivo Champions è possibile e potrebbe portare a un cambiamento radicale in città. Il loro sodalizio da 25 anni si riflette in un viaggio tra ricordi e telecronache sportive, con Bergomi che ricorda una gioia vissuta al Dall'Ara nel 1986.

30 aprile 2024
Bergomi e Caressa: "Il Bologna è la nuova Atalanta"

Bergomi e Caressa: "Il Bologna è la nuova Atalanta"

"Buonasera da Fabio Caressa e Beppe Bergomi". Dopo la classica introduzione pre partita, iniziano tutte in questo modo le telecronache di Fabio Caressa, giornalista sportivo, e Giuseppe Bergomi, campione del mondo 1982 e ora opinionista sportivo, ospiti del secondo incontro di "Imprese Riuscite 2024" promosso da Illumia, Dino Corsini, Faac e Macron, il cui ricavato andrà a favore delle Onlus Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione Mongolfiera ODV e Associazione Bimbo Tu.

"Il Bologna pensi al presente e si goda questo momento", ci sorride Bergomi, a proposito di imprese riuscite. Quindi, non può mancare un loro pensiero sul Bologna di Motta. "Non è un miracolo, è frutto di tanto lavoro, capacità dell’allenatore e dei giocatori, e programmazione di Giovanni Sartori, che ha fatto la differenza anche più di Motta", dice Caressa. È d’accordo Bergomi: "Per anni abbiamo pensato che il Bologna potesse diventare la nuova Atalanta, ora questo è realtà".

L’obiettivo Champions, secondo i due telecronisti, è possibile e "se sfruttato bene può essere un cambiamento radicale anche in città", chiarisce Caressa. Mentre sul futuro del Bologna, le due voci dei mondiali 2006 pensano che se "Motta dovesse andar via lo farà con difficoltà perché quando c’è una proprietà seria e della programmazione le cose possono ripetere. Sarebbe già grandioso andare con costanza quasi tutti gli anni in Europa", chiudono insieme. Il loro è un sodalizio che si ripete come un ritornello da 25 anni, iniziati dopo che Fabio ha visto in Beppe il compagno di avventure perfetto.

Un viaggio tra i ricordi di migliaia telecronache sportive, e non solo. Una strada da nozze d’argento che li ha portati anche a Bologna. Bergomi allora racconta una gioia vissuta al Dall’Ara. "Italia-Grecia ottobre 1986, debutto di Azeglio Vicini dopo l’era Bearzot, io metto a segno una doppietta. Tant’è che proprio Bearzot mi chiamò e mi chiese come mai con lui non avessi mai fatto goal", sorride.

Giovanni Di Caprio

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