Thiago, l’orgoglio del timoniere. "Bologna, tutto il mondo ti guarda. Abbiamo dimostrato che lavorando si può competere con i più forti»

Il tecnico si concentra sul presente: "Testa solo al Frosinone, tutto il resto diventa secondario. Il mio futuro? Qui ho tutto per allenare al top. E non penso più ai due punti lasciati alla Juventus".

di MASSIMO VITALI -
6 aprile 2024
"Bologna, tutto il mondo ti guarda. Abbiamo dimostrato che lavorando si può competere con i più forti"

"Bologna, tutto il mondo ti guarda. Abbiamo dimostrato che lavorando si può competere con i più forti"

Dopo ‘The Guardian’ e ‘The Athletic’ (nientemeno che il supplemento sportivo del ‘New Yor Times’) anche il prestigioso sito internazionale Forbes.com in queste ore ha acceso i riflettori sul Bologna, raccontando il miracolo programmato di un club che, sovvertendo tutte le gerarchie della serie A, non solo ha un piede in Champions ma è arrivato addirittura ad insidiare il terzo posto della Juventus.

Ora: se c’è un professionista schivo a cui non piace la luce dei riflettori (e che anzi la vorrebbe tutta puntata sui suoi giocatori, come spesso ha pubblicamente rimarcato) quello è Thiago Motta. Eppure nemmeno un allenatore dal basso profilo come Thiago, che anche ieri su venti domande che gli sono state poste in sala stampa per almeno cinque volte ha ripetuto il solito mantra della vigilia ("pensiamo al Frosinone"), può rinunciare al piacere di sottolineare come il suo Bologna, nell’exploit che sta confezionando sul campo, è diventato un modello planetario.

"Sono convinto che tutto il mondo oggi voglia vedere una squadra come il Bologna – diceva ieri il tecnico rossoblù –. Questa squadra fa bene al calcio perché dimostra che col lavoro fatto bene, l’identità e la forza del gruppo anche una squadra che negli anni scorsi ha faticato ad arrivare a certi livelli oggi può competere con squadre che a inizio stagione sulla carta erano ritenute più forti. E questo fa bene al calcio e a tutto lo sport".

Fa bene anche alla classifica rossoblù, mai stata così altrisonante da quasi sessant’anni a questa parte. A proposito di classifica: Thiago si aspetta buone nuove oggi dal derby romano e domani marcherà stretto le due sfide Cagliari-Atalanta e Juventus-Fiorentina. Tra guardare avanti (la Juve a +2) e controllare lo specchietto retrovisore (Roma a -5 e Atalanta a -7, ma quest’ultima con una partita da recuperare) c’è un rischio evidente di strabismo.

Ragion per cui ha ragioni da vendere il tecnico rossoblù quando tira dritto per la sua solita strada: "Io guardo solo a Frosinone, dove ci attende una partita complicata e piena di insidie. La cosa più importante è fare una grande prestazione allo Stirpe: tutto il resto è secondario".

Compreso il suo futuro, che resta avvolto in una spessa nube di mistero.

"Qui ho tutto per lavorare al top", dice Thiago. E’ un indizio? Chissà. Nel vocabolario di Motta però passato e futuro non hanno un vero diritto di cittadinanza.

"Se penso ancora ai due punti che abbiamo lasciato contro la Juve (vedi alla voce Di Bello, ndr) all’andata? No, non me lo ricordo nemmeno: perderei solo energie", taglia corto il tecnico. Meglio concentrarsi su un presente "che è giusto che ci godiamo e che viviamo al massimo, anche con il contorno di entusiasmo che oggi ci circonda: quella è benzina pura. Io e questi ragazzi siamo cresciuti insieme ma il campionato non finisce oggi".

Ergo: rotta sul Frosinone, ieri dipinto come una corazzata della serie A. Ma anche questo è lo stile di Thiago. Poco originale forse: ma tremendamente efficace.

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