Thiago, orgoglio e rebus. "Un viaggio fantastico: è stato un privilegio. Presto saprete il futuro»

L’allenatore dopo la gara: "Non c’è nulla che possa rovinare la nostra festa. I miei ragazzi erano tutti arrabbiati per non essere riusciti a vincere. Con questa determinazione abbiamo costruito una stagione eccezionale". .

di MASSIMO VITALI -
21 maggio 2024
"Un viaggio fantastico: è stato un privilegio. Presto saprete il futuro"

"Un viaggio fantastico: è stato un privilegio. Presto saprete il futuro"

"E’ stato un viaggio fantastico ed è stato un privilegio aver fatto questo viaggio insieme a dei fantastici ragazzi". Se non è un testamento morale, o se preferite una frase ad effetto per prepararsi la via d’uscita, allora quello di Thiago Motta a fine gara che cos’è?

Nel cielo del Dall’Ara ci sono ancora i bagliori della festa, un po’ strozzata (ma nemmeno troppo) dalla ‘remuntada’ bianconera. Thiago però nega che i tre gol della Juve nel finale gli abbiamo mandato di traverso la nottata. "Sono orgoglioso, soddisfatto, felice: nulla che possa rovinarmi la festa – dice il tecnico italobrasiliano –. E’ vero, nel finale ho visto le facce dei miei ragazzi, erano tutti arrabbiati per non essere riusciti a vincere. Ma è proprio questa la ragione per cui abbiamo fatto una grandissima stagione, perché alleno un gruppo che non ci sta mai a perdere ed è la molla che ci accompagnerà anche verso l’ultima partita col Genoa".

Motta sorride, sembra quasi disteso. Apparentemente non esibisce la tensione emotiva di chi va a giocarsi il futuro con il proprio datore di lavoro. E invece è ciò che accadrà nelle prossime ore, tra una grigliata a Casteldbole e una festa in piazza per celebrare una qualificazione alla Champions che è storia.

Già: che cosa uscirà dal faccia a faccia con Saputo? Qui Thiago non cambia registro ed è la solita sfinge: "Oggi è un giorno di grande festa e dobbiamo goderne tutti insieme. Del futuro parleremo internamente col presidente: quello che decideremo lo comunicheremo insieme. Manca poco, è arrivato il momento".

Non scontato che accada prima del viaggio in casa Genoa, che proprio ieri è stato programmato per venerdì. Tempi strettissimi insomma, che potrebbero indurre allenatore e club a comunicare la decisione solo dopo la partita. Il futuro è dietro l’angolo. Difficile che abbia i contorni di Motta, ma con Thiago nulla è scontato.

Saputo ci crede, Motta chissà. Intanto circolano i soliti nomi: Sarri, Italiano, Palladino, Di Francesco,ma anche un Mister X che potrebbe arrivare dall’estero. Tra poco sapremo. Nell’attesa si consuma l’ennesimo elogio di un gruppo che anche ieri ha mostrato la sua compattezza, dentro e fuori dal campo.

"Per me – dice Motta – il lato umano è la cosa più importante. Non è vero che i miei giocatori non li guardo in faccia, li guardo eccome ma poi faccio delle scelte. Se fosse per me li farei giocare tutti, per quello che hanno dato da luglio ad oggi: ma non posso. Però voglio bene a ognuno di loro".

Bologna terzo a pari merito con la Juve quando alla fine mancano appena novanta minuti: chi l’avrebbe mai detto a luglio? Motta sorride. "Avrei firmato subito per questa posizione di classifica ma il solo pensarlo sarebbe stato delirante. Se è successo è tutto merito di questi ragazzi, che dal primo giorno di lavoro si sono presentati con una grande voglia di migliorarsi, aiutarsi, rispettarsi, dando vita a una competizione sana. Chi scendeva in campo ha fatto bene e chi rimaneva fuori è stato altrettanto fondamentale. Penso a Skorupski, a come si è comportato quando giocava Ravaglia".

E pensa ai tifosi: "Abbiamo dato una gioia immensa a una città che se lo meritava". E che si meriterebbe il Thiago-bis.

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