Torrisi, grinta infinita: "Il Bologna va in Europa. E lo seguirò da tifoso"

L’ex difensore: "Non so se sarà Champions, ma si tornerà a viaggiare. Perché questa squadra ci sta regalando soddisfazioni mai provate prima". .

di MARCELLO GIORDANO -
30 marzo 2024
Torrisi, grinta infinita: "Il Bologna va in Europa. E lo seguirò da tifoso"

Torrisi, grinta infinita: "Il Bologna va in Europa. E lo seguirò da tifoso"

Ha vestito la maglia del Bologna dal 1995 al 1998, prendendosi la nazionale e l’Europa con i rossoblù, dove è tornato dal 2004 al 2007, dopo aver vestito le casacche di Atletico Madrid e del Parma, negli anni d’oro dell’era Tanzi, con cui conquistò la qualificazione alla Champions e non solo. E Stefano ‘Toro’ Torrisi ha due certezze.

La prima: "Questo ha le carte in regola per diventare il miglior Bologna dai tempi dello scudetto. Un entusiasmo così e un feeling di questo tipo tra squadra e pubblico non lo ricordo, neppure ai miei tempi. E questa è una squadra che restituisce e moltiplica tutto ciò che le dai".

La seconda: "Sarà Europa. Non so di che tipo, ma sarà Europa. E l’anno prossimo qualche trasferta da tifoso in giro non vedo l’ora di farmela".

Stefano Torrisi, il lungo weekend di Pasqua propone Lazio-Juventus, Lecce Roma, Napoli-Atalanta, Fiorentina-Milan e Bologna Salernitana ovviamente: può essere il turno giusto per tentare la fuga Champions?

"Questo non lo so. Lo spero, lo auguro al Bologna e ai bolognesi. Da come la vedo io una certezza ce l’ho: la squadra arriverà in Europa. Se sarà Champions dipenderà da quanto riuscirà a essere concreta la squadra. Per il quarto posto non puoi più perdere e devi vincere tutte le partite alla portata, come con Salernitana, Frosinone e Monza. Guardi la classifica e pensi che sia facile, ma è tutto fuorché scontato. Anzi sono forse le gare più complesse".

E se non dovesse essere Champions?

"Per come la vedo io sarà comunque un successo e vi spiego il motivo. Quando lavori bene, hai una società solida, un bravo allenatore, bravi giocatori, i risultati ti ripagano. Quella di oggi per il Bologna non è un’occasione. Se fosse un’occasione, perderla sarebbe un peccato, ma quello di oggi è un posizionamento che il Bologna si è costruito, frutto di un percorso che dura da più di un anno e mezzo. Quindi l’occasione ricapiterà. Ed è la cosa più bella, perché significa che il Bologna sta cambiando status, sta finalmente facendo quello che ha fatto l’Atalanta. E oggi ogni pedina è al posto giusto".

Ma oggi però hai un’occasione.

"Stai bruciando le tappe, all’interno di un percorso può accadere. Intendiamoci, non vorrei essere frainteso: nella Champions ci spero e credo. E potrebbe essere un ulteriore volano per aumentare le risorse sul settore giovanile, che invece sta faticando con la Primavera, attraverso la Youth League. Spero di vedere il Bologna tornare a tirare fuori giocatori come Zaccardo e Gamberini".

La preoccupano di più partite come Salernitana, Frosinone e Monza o gli scontri diretti con Roma e Juventus?

"Non mi preoccupa nulla, mi godo le gare perché questa è una squadra che gioca bene e allo stesso modo con tutte, prova a fare la sua partita, con un livello di fiducia, di piacere per il gioco assoluto".

Neppure i rumors di mercato la preoccupano?

"No, anzi mi fanno piacere. Secondo me questo rischio non esiste. I ragazzi giocano con un entusiasmo che manifesta totale distacco dalla chiacchiera che c’è fuori dal campo. Ci sono passato: quando sei sereno e vincente sai che le occasioni arriveranno e le valuterai, ma non distraggono. E poi meglio questa situazione, perché ti cercano se sei bravo e la tua squadra va bene, se no non ti vuole nessuno. Aggiungo che sono pure curioso di vedere come va a finire: se arrivi quarto, e ti cerca la Roma arrivata quinta che fai? Ti giochi la Champions e la carriera per puntare a qualcosa di più o vai? Non è mica così scontato. Ma è scontato che i nostri giocatori li vorranno in tanti, questo sì: dalla Premier, dalla Bundes, dalla Liga e dalle nostre big".

Quello che vorrebbe più di tutti?

"Calafiori, non ho dubbi: perché da esterno si è scoperto centrale. Adoro la sua parabola da giocatore considerato di seconda fascia: ha gamba, forza, letture, è in fiducia piena ed è la dimostrazione che si può lavorare su giocatori di seconda fascia e farli diventare di prima, se non di primissima. Lo preferisco persino a Bastoni, perché il centrale dell’Inter copre 40 metri di campo, Calafiori 60. E forse ne ha anche 10 in più di margine".

Il Bologna, lotta per conquistare un posto nella prossima Champions, il Sassuolo per la salvezza. Ma il Parma può tornare in serie A, Reggiana e Modena sono a buon punto sul cammino salvezza e il Cesena è vicino al ritorno in B.

"Si sta risvegliando qualcosa in qualcosa nella nostra regione, che ha il calcio nel dna. Aggiungo che manca qualcosa: il ritorno del Ravenna in C. Ci lavoriamo. Sono direttore tecnico del Ravenna, acquisito dal gruppo Cipriani, che affiancherà la vecchia proprietà fino all’estate. Sono stato a Casteldebole un mese fa per capire se ci siano margini per una collaborazione. Ho ricevuto disponibilità: ma prima dobbiamo superare il Carpi, riprenderci il primato e tornare in serie C: lavoriamo per questo".

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