Zirkzee e gli altri. Occasioni e rimpianti:. Thiago deve risolvere il solito rebus del gol

Solo tre reti nelle prime quattro giornate: serve tempo per inserire i nuovi

di MASSIMO VITALI -
20 settembre 2023
Occasioni e rimpianti:. Thiago deve risolvere il solito rebus del gol

Occasioni e rimpianti:. Thiago deve risolvere il solito rebus del gol

Tre gol dopo quattro giornate di campionato: è allarme sterilità offensiva? Calma e gesso, perché c’è anche l’altra faccia della medaglia. Il ‘clean sheet’ del Bentegodi, il primo della stagione, ha issato i rossoblù al terzo posto (in allargatissima compagnia) nella graduatoria delle retroguardie meno perforate della serie A, alle spalle delle sole Inter e Juve.

Ma anche in tal caso ha senso rallegrarsene troppo? La verità è che i giudizi sommari dopo 360 minuti sono fuorvianti. Trecentosessanta sono i minuti di campionato che un anno fa servirono a Motta per dare una quadratura alla squadra: e il fatturato, tra Empoli, Juventus, Sampdoria e Napoli, fu di un solo punto.

Oggi siamo di fronte a tutta un’altra storia, anche se il Bologna di Motta resta un cantiere a cui hanno appena messo i sigilli dopo settimane di intenso via vai. L’infornata di fine mercato durante la sosta per larga parte ha fatto le valigie per giocare con le rispettive nazionali: vogliamo dare al pur taumaturgico Thiago il tempo necessario per capire, per esempio, come riformulare le dinamiche di un centrocampo dove abbondano le soluzioni ma che ha perso due palleggiatori come Schouten e Dominguez?

Nessuno è insostituibile e non si può escludere che i nuovi equilibri, alla lunga, fruttino più dei vecchi. Vale anche per la non scontata ricerca della via del gol.

Tre reti in 4 partite sono pochine: solo Empoli, Udinese e Cagliari oggi possono esibire un fatturato peggiore. Zirkzee è uno splendido rifinitore, come ha confermato anche nella notte del Bentegodi mandando in porta Ndoye con una giocata da fuoriclasse: ma se c’è da puntare la porta con la convinzione di un Arnautovic l’olandese mostra i suoi limiti.

Si chiama ‘killer instinct’ e nella rosa di Motta là davanti per il momento non sembra abbondare. Ndoye nelle sue stagioni al Basilea ha uno score di 10 reti in 89 partite. In teoria dà più garanzie Karlsson, forte di 46 reti in 123 gare nelle tre stagioni all’Az Alkmaar.

A proposito dello svedese: se ad una squadra che fatica a finalizzare, come ha riconosciuto lo stesso Motta nel dopopartita del Bentegodi, togli proprio quello che più di tutti stava facendo ammattire Montipò allora ti complichi la vita da solo.

Perché nel calcio non c’è equilibrio tattico che valga la forza dirompente di un gol. E qui toccherebbe aprire il capitolo Orsolini, anche col Verona (come già col Cagliari) entrato davvero ‘sgonfio’ nella ripresa.

Guai dimenticare che l’Orso in estate ha saltato a più pari quasi tutta la preparazione: pure a lui serve un po’ di tempo per carburare. Resta un dato: Orsolini (11 reti lo scorso campionato), Ferguson (7) e Posch (6) oggi sono i rossoblù più in ritardo di condizione. E anche questo, nell’ottica della caccia al gol, oggi incide.

Magari aiuterebbe gettare nella mischia Saelemaekers. Oggi, alla ripresa degli allenamenti, si capirà se il belga, al palo da venti giorni per il guaio alla caviglia, potrà sperare di esserci col Napoli. Un’altra arma in più, che andrà testata nel tempo.

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