Zirkzee, testa da leader: "Sono contento per i gol. Ma io sono a Bologna perché voglio vincere”

Joshua sempre più decisivo: ha segnato il 50% dei gol della sua squadra "L’Europa? Meglio non guardare la classifica e pensare solo a lavorare". E racconta: "La scorsa estate sono tornato in città con la mente sgombra" .

di MARCELLO GIORDANO
15 dicembre 2023

Joshua Zirkzee, 22 anni: fin qui 7 reti e 2 assist in campionato col Bologna (Schicchi)

Bologna, 15 dicembre 2023 – Era quello dei gol belli e difficili. Anzi, difficilissimi: vedere e rivedere quello di Milano con l’Inter, dove il numero 9 rossoblù disorienta tre difensori prima di spiazzare Sommer con un colpo di biliardo, o quello di Reggio Emilia con il Sassuolo, che arriva al termine di un controllo in corsa di tacco e dribbling sul portiere. A Salerno ha dimostrato che la maturazione continua: con due reti da opportunista d’area. Joshua Zirkzee è in continua evoluzione, non è più una sorpresa ma un calciatore di 22 anni che sta realizzando quelli che erano i pronostici degli addetti ai lavori sul suo conto, quando a 16 anni lasciò l’Olanda acquistato dal Bayern Monaco. "Potenziale top player", si diceva. Lo sta diventando a grandi passi. E a Casteldebole sta dimostrando di avere anche il carattere da leader: "La prima doppietta in Italia? Sì, sono contento. Sono un attaccante e il gol è bello, ma quello che fa la differenza è che abbiamo portato a casa da Salerno i tre punti". Tanto per parlare di prime volte, "sono più felice per la prima vittoria esterna", continua Zirkzee. "Quella, sì, è stata la gioia più grande, ancor di più dopo che a Lecce ci avevano portato via la vittoria nel recupero. Bene i gol, ma io sono a Bologna per vincere".

Qualcosa è scattato nella testa di Joshua, che da talento bello, ma discontinuo e ‘spuntato’ sotto porta, nel giro di pochi mesi è diventato l’uomo attorno a cui ruota il Bologna. Non sbaglia una partita, gioca e fa giocare soprattutto segna e fa segnare: Dei 18 gol rossoblù, 9 portano la sua firma, con 2 assist e 7 reti. Nessuno ha inciso come lui all’interno dell’economia realizzativa della propria squadra in tutta la serie A, mettendo lo zampino nel 50 per cento dei gol. Di conseguenza Zirkzee è pure il millennial migliore, davanti persino a Kvaratskhelia e Vlahovic. "Ma non mi sento più importante di nessuno e non lo sono", dice l’attaccante olandese di madre nigeriana ai microfoni di Bfc Tv.

Ma quando la dirigenza ha deciso di puntare su di lui cedendo Arnautovic, qualcosa è cambiato: "Il primo anno mi è servito per ambientarmi. Quest’estate sono tornato a Bologna con la mente sgombra, consapevole di cosa chiedesse l’allenatore a me e ai compagni. Io voglio vincere. Fin qui abbiamo perso 2 sole partite e solo altre due squadre ci sono riuscite oltre a noi e questo conta. E se vogliamo andare avanti così non dobbiamo guardare la classifica ma stare con i piedi per terra, consapevoli di essere una squadra forte che per vincere, però, deve giocare il miglior calcio possibile contro chiunque perché le cose non vengono da sole". Il Bologna non è squadra costruita sulle individualità, insomma, vince di squadra. Lui sorride, va avanti pensa al Bologna e racconta dei suoi capelli, altro marchio distintivo: "Li lavo, ci metto il balsamo, li pettino come mi ha insegnato mia mamma...e poi boom". Come Zirkzee, che corre, dribbla e poi boom. L’esplosione di Joshua continua.

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