Ancelotti, c’è ancora la gloria in palio. Super Real formato Champions, ma questo Borussia può tutto . La notte dei sogni a Wembley
Alle 21 la finalissima: è l’ultima partita di Kroos con i Blancos, a caccia del trionfo numero 15. I tedeschi guidati da Terzic tentano la grande impresa 27 anni dopo la vittoria contro la Juventus.
Re Carlo, da una parte. L’unico ad aver vinto tutti i principali campionati europei sulle panchine di Milan, Chelsea, Psg, Bayern e, ovviamente, Real. Anche quest’anno, peraltro. L’unico ad aver vinto quattro Champions (su sei finali). Unico nella gestione dei più svariati campioni nella sua trentennale carriera partita, atipicamente, dalla Nazionale (vice allenatore di Sacchi dal 1992). E l’unico, probabilmente, a cui prima della partita piace "mangiare pasta con broccoli e salmone. Poi un’oretta di pisolino: se riesco, perché mi vengono sempre brutti pensieri. Le 2-3 ore prima della gara sono terribili".
Ancora, nonostante cotanta esperienza. Anche se, poi, quando arriva il fischio d’inizio "torno calmo e ottimista". Dall’altra parte, un vero e proprio Carneade manzoniano: Terzic. Al contrario di Carlo Magno – 14 titoli anche da calciatore – con gli scarpini ai piedi è arrivato al massimo in quarta divisione: Wattenscheid, Cloppenburg, con tutto il rispetto non proprio Milan e Roma. Fino a sei anni fa faceva il vice, proprio al Borussia, la squadra di cui era appassionato essendo cresciuto a pochi chilometri da Dortmund. 41 anni, una Coppa di Germania nel palmares, una Bundes persa all’ultima giornata l’anno scorso. E una grandissima occasione di fronte: "Da tifoso a tecnico in finale di Champions? La mia storia personale è incredibile, ma anche quella della squadra quest’anno. E in una gara secca possiamo battere qualsiasi avversario al mondo".
Frase in stile Davide contro Golia, battaglia che ritorna ancora una volta. Dal 1000 Avanti Cristo a questa sera a Wembley, Terzic si augura che nulla sia cambiato. Sul campo le forze non sono così impari, anche se la storia ha un suo peso che sposta l’ago decisamente verso Madrid. Ma se è vero che il Borussia è arrivato quinto a -27 dal Bayer Leverkusen in patria, lo è anche che in Europa ha vinto il girone di ferro con Psg, Milan e Newcastle. Per poi: eliminare il Psv, ribaltare al Westfalenstadion la sconfitta dell’andata con l’Atletico, lasciare a secco il Psg in 180 minuti. Gli scalpi dei Blancos ancora più eccellenti: l’ex sua maestà in carica City (fatto fuori ai rigori), oltre al Bayern freddato da Joselu in tre minuti tra l’88esimo e il 91esimo. Transfermarkt riporta che il valore della rosa del Real è (più che) doppio: oltre un miliardo contro 463 milioni. I bookmakers quotano la vittoria degli spagnoli circa 1,65, quasi mai meno di 5 per quella dei tedeschi.
La storia, però, è tutta da scrivere. Ai titoli di coda quella del monumentale Kroos, idem per Reus e Hummels. Terzic schiererà lo stesso undici della semifinale di ritorno, per Ancelotti esordio stagionale in Champions di Cortois (indisponibile Lunin) e Camavinga nella posizione di Tchouameni (infortunato). "Tutti ci danno per favoriti, ma per me è 50 e 50", le parole di Modric. Le bacheche dicono: 14-1 per il Real, l’unico successo del Borussia nel 1997 contro la Juventus. Passato: conta il presente. Alle spalle, la storia da leggere. Di fronte, questa sera dalle ore 21, quella da scrivere.
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