Champions, Inter-Salisburgo 2-1: decidono Sanchez e Calhanoglu

Nerazzurri non scintillanti ma efficaci, decide nella ripresa un rigore di Calhanoglu per il due a uno finale: Inter a quota 7

24 ottobre 2023
Inter-Salisburgo 2-1, Calhanoglu dopo il gol

Inter-Salisburgo 2-1, Calhanoglu dopo il gol

Milano, 24 ottobre 2023 - Non è stata la miglior versione dell’Inter, ma è bastata per battere il Salisburgo e salire a quota sette nel girone di Champions League. Partita non bellissima dei nerazzurri, con le rotazioni di Inzaghi e una stancehzza che si fa sentire, in più un avversario coriaceo che ha cercato lo scalpo importante, ma alla fine ha prevalso la maggior qualità della squadra interista. Un gol di Alexis Sanchez ha aperto le marcature nel primo tempo, poi nella ripresa doccia fredda con il pari di Gloukh, ma immediatamente dopo un rigore di Hakan Calhanoglu, guadagnato da Frattesi, ha deciso la contesa. Nel mezzo un Salisburgo coraggioso ma impreciso, con pressing alto ma con qualche imprecisione di troppo, così alla fine la gestione di Inzaghi ha avuto la meglio anche grazie alla qualità dei singoli. I nerazzurri salgono momentaneamente in vetta al girone in attesa del match tra Benfica e Real Sociedad. Adesso di nuovo palla al campionato quando a San Siro arriverà la Roma dell’ex José Mourinho.  

Sanchez apre le marcature

Turnover per Inzaghi, in mezzo gioca Frattesi e non Barella, in fascia c’è Carlos Augusto al posto di Dimarco, confermato Dumfries a destra, mentre davanti sorpresa Alexis Sanchez al fianco di Lautaro Martinez (alla sua partita 250 con l’Inter). Nel Salisburgo Simic e Gloukh a guidare l’attacco. Gli austriaci partono aggressivi e vanno subito ad inibire il giro palla dell’Inter, spesso costretta a lanciare lungo per evitare rischi nei pressi dell’area. L’inizio è complicato per la squadra di Inzaghi che non trova le sue solite trame e soprattutto l’ampiezza in fascia. Destro di Gloukh ravvicinato, ma i riflessi di Sommer sono buoni. Salisburgo pericoloso. Austriaci ficcanti in avvio e anche in campo aperto gli attaccanti sono un fattore. Inter in affanno. Ma ad una grande squadra basta poco per indirizzare la contesa, infatti alla prima vera e bella manovra i nerazzurri passano: Sanchez avvia l’azione incuneandosi tra le linee, poi la palla passa a Mkhitaryan che attira la difesa e mette il filtrante dove arriva proprio il cileno: 1-0 al 19’. Il vantaggio scioglie l’Inter che riesce a salire di baricentro e a giostrare con maggior precisione il possesso, soprattutto a destra dove sale di colpi Dumfries. Al 32’ Dedic, su centro dell’olandese, rischia l’autogol in scivolata. Meglio i padroni di casa nel finale di tempo, con manovra più fluida e soprattutto più distribuita anche in verticale con Lautaro a cucire il gioco e le mezze ali ad inserirsi. In mezzo, inoltre, Calhanoglu sale di qualità e magicamente nascono soluzioni inaspettate come quella disegnata da punizione dalla trequarti che solo Pavlovic sventa a centro area su sponda volante di Pavard. All’intervallo, dopo un avvio ingarbugliato, l’Inter è meritatamente avanti.

Gloukh impatta, poi Calha su rigore

Inzaghi all’intervallo sceglie Barella al posto dell’ammonito Mkhitaryan, ma come nel primo è il Salisburgo ad approcciare meglio, con il solito pressing alto allo scopo di mettere pressione ai nerazzurri in fase di costruzione. Ma salendo di baricentro gli austriaci si espongono in campo aperto alle ripartenze ed è lì che l’Inter medita di fare male. Susic prova comunque l’eurogol di sinistro, ma gli esce male. Le azioni interiste nascono soprattutto a destra con Dumfries che va in fuga al 56’ per il cross dove Carlos Augusto si fa prendere dalla fretta ed è impreciso nel sinistro sul secondo palo. Non è un gol sbagliato, ma quasi, e la classica legge del calcio si concretizza poco dopo quando il Salisburgo impatta grazie alla buona gestione di Simic, figlio d’arte, che addomestica e Gloukh scaglia il destro che batte Sommer. Doccia fredda per San Siro, ma l’Inter ha il pregio di reagire quasi subito e dopo tre giri di lancette Frattesi si guadagna un prezioso penalty per fallo da dietro di Goran Douath, troppo irruente nell’intervento. Dal dischetto Calhanoglu con freddezza sigla il nuovo vantaggio. Inzaghi sceglie altri due cambi e inserisce Darmian e Thuram per Sanchez e Dumfries, mentre il Salisburgo opta per Nene, Konate e Ratkov per incrementare il potenziale offensivo. Gli austriaci provano dunque gli ultimi assalti, con l’Inter più propensa a difendere e badare il sodo piuttosto che prendersi rischi eccessivi. Inzaghi concede venti minuti di riposo a Calhanoglu e sceglie Asllani con i nerazzurri che possono sfruttare ancora più spazi in contropiede. In un paio di circostanze ci sono due piccole imprecisioni che non consentono all’Inter di fare il terzo, ma dietro la squadra rischia il giusto e Sommer è inoperoso. Il gol della staffa era comunque arrivato a nove dalla fine. La preziosa ricerca del terzo uomo premia l’Inter con Frattesi smarcato in fascia e Lautaro solissimo a centro area per il 3-1, ma il Var ravvisa l’offside del centrocampista. Resta dunque qualche speranza per il Salisburgo che prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma gli ultimi assalti sono confusi e vani. L’Inter dunque vince la sua seconda partita consecutiva in Champions League e manda un segnale alle rivali in ottica qualificazione agli ottavi di finale. I sette punti sono rassicuranti ma ci sarà ancora lavoro da fare considerando che nel ritorno del girone i nerazzurri giocheranno due partite in trasferta (Salisburgo e Lisbona) e una sola in casa. Intanto, però, si doveva vincere ed è stato fatto. Domenica ci si rituffa in campionato per il big match contro la Roma dell’ex José Mourinho.

MANUEL MINGUZZI

Continua a leggere tutte le notizie di sport su