Champions League, Paris Saint-Germain-Borussia Dortmund 0-1: tedeschi in finale
Alla rete segnata all'andata da Fullkrug si aggiunge quella di Hummels al Parco dei Principi, dove i francesi vengono fermati anche dalla sfortuna: i legni complessivi del doppio confronto sono 6
Parigi (Francia), 7 maggio 2024 - Nel doppio confronto tra Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain svettano due numeri: due, come i gol dei tedeschi (all'andata aveva segnato Fullkrug, al ritorno la bandiera Hummels) e sei, come i legni colpiti in totale dai tedeschi. E' la fotografia di una doppia sfida sbilanciata in tutto: gioco, intensità, appartenza e anche fortuna. I gialloneri hanno tutti questi ingredienti e dopo 11 anni tornano in finale di Champions League, dove incontreranno una tra Real Madrid e Bayern Monaco. Ancora una volta invece il PSG manca l'appuntamento più atteso e stavolta lo fa a chiusura di un ciclo, come testimoniato dalle lacrime di Mbappé, uno dei tanti assenti ingiustificati (e sfortunati) di un doppio confronto in semifinale che sulla carta appariva amico dei francesi. Il campo avrebbe poi emesso un'altra sentenza.
Le formazioni ufficiali
Luis Enrique schiera un 4-3-3 aperto da Donnarumma, protetto da Hakimi, Marquinhos, Beraldo e Mendes, con Zaire-Emery, Vitinha e Ruiz a centrocampo: la linea d'attacco è invece composta da Dembélé, Ramos e Mbappé. Terzic replica con un 4-2-3-1 che tra i pali vede Kobel, con Ryerson, Hummels, Schlotterbeck e Maatsen in una difesa schermata da Can e Sabitzer: l'unica punta è Fullkrug, assistito da Sancho, Brandt e Adeyemi.
Primo tempo
La prima chance capita al 3' a Fullkrug, il match winner della gara di andata, che di testa da sviluppo di una punizione stavolta non crea problemi a Donnarumma, che nel peggiore dei casi sarebbe stato salvato anche dal fuorigioco. Il Paris Saint-Germain replica con Hakimi, che mette la palla in mezzo per Ramos, la cui zampata non impensierisce Kobel: poco dopo quest'ultimo deve attivarsi in prima persona su un altro traversone di Hakimi che diventa quasi un tiro. Al 6' un cross di Dembélé, grazie alla deviazione di Adeyemi, frutta solo un corner. Proprio il numero 27 ospite al 12', su sponda di Fullkrug, scarica una botta che Beraldo devia in angolo. La risposta dei padroni di casa viene affidata a Ramos, che riceve da Vitinha, si gira ma calcia sul fondo. Al 20', un'altra sponda di Fullkrug arma la botta di Ryerson, che colpisce solo l'esterno della rete. Il PSG alza il pressing: prima Mbappé serve Vitinha, che col destro a giro non ha né fortuna né precisione e poi, al 31', Dembélé, assistito prima dal solito Mbappé e poi da Zaire-Emery, da dentro l'area manda la palla alta. Il Borussia Dortmund comincia a soffrire ma, appena può, mette la testa fuori dal guscio: ci prova Sancho a gelare il Parco dei Principi, ma la difesa francese si oppone. Al 35' un cross di Ruiz trova Mbappé, che dall'area piccola non riesce a impattare la sfera grazie al grande intervento di Hummels: i tedeschi recuperano la sfera e ripartono con Adeyemi, che fugge a Marquinhos prima di trovare la manona aperta di Donnarumma. Sull'altro fronte, al 42', è ben più semplice la parata di Kobel sulla botta da fuori di Vitinha. Il Paris Saint-Germain capisce che una partita così chiusa si può aprire trovando il jolly da fuori: al 45' ci prova Ruiz, la cui sventola viene deviata quasi a bersaglio da Schlotterbeck, un muro insuperabile (e fortunato) per tutto un primo tempo che si chiude su uno 0-0 che sorride al Borussia Dortmund.
Secondo tempo
I francesi entrano in campo con determinazione e sfiorano la rete in più occasioni: prima Ryerson manda in corner il cross di Hakimi e poi, dagli sviluppi del tiro dalla bandierina, Mbappé mette in mezzo per Zaire-Emery, che da zero metri colpisce il palo dopo che prima Sabitzer e poi Ramos avevano toccato la sfera. Gol sbagliato, gol subito: al 50' un retropassaggio suicida di Marquinhos regala un corner che, battuto da Brandt, arma il colpo di testa vincente di Hummels, piazzato all'altezza del secondo palo. Un euforico Terzic inserisce Reus per Adeyemi: poco dopo, dopo una fase di scoramento, il Paris Saint-Germain torna in attacco con Ramos, che riceve da Vitinha ma spara alto. Al 61' è ancora il palo alla sua sinistra a salvare Kobel sulla sventola di Mendes: poco dopo il terzino si sacrifica per Ramos, il cui tiro trova la deviazione dell'onnipresente Schlotterbeck. Anche Luis Enrique cambia: fuori proprio Ramos e Ruiz e dentro Barcola e Asensio. Al 67' diventa protagonista anche Orsato, che prima indica il dischetto e poi cambia decisione per quella che diventa una punizione dal limite per fallo di Hummels, ammonito anche, che Asensio non sfrutta. Scampato il pericolo, Terzic inserisce anche Sule per Sancho: in campo c'è ancora Brandt, che con un tiro da fuori guadagna un corner che Hummels sfrutta ancora al meglio prima di essere pescato stavolta in posizione di fuorigioco. Luis Enrique lancia Lee Kang-In per Zaire-Emery: è una mossa che alza ulteriormente il baricentro dei francesi, che guadagnano una serie di corner che generano solo delle botte rimpallato di Asensio, non entrato esattamente nel migliore dei modi. All'81' Hakimi lancia in profondità Mbappé, che cerca il primo palo ma trova la manona di Kobel, che concede ai padroni di casa l'ennesimo giro dalla bandierina. In tema di piazzati, all'82' una punizione affilata dall'out destro battuta da Lee trova la testa di Marquinhos, che da ottima posizione manda sul fondo nonostante l'incertezza in uscita, una rarità, del portiere svizzero. Terzic tira giù Brandt, uno dei migliori, e inserisce Nmecha. All'86' il PSG colleziona l'ennesimo legno di questa doppia sfida quando Mbappé, complice una deviazione di Kobel, manda la palla sulla traversa su suggerimento di Hakimi. Non è finita qui: al festival della sfortuna all'88' si aggiunge Vitinha, la cui sventola sbatte ancora sulla traversa. Il sesto legno colpito nelle due sfide sembra un segnale inequivocabile che benedice il Borussia Dortmund, che torna in finale di Champions League dopo 11 anni, a discapito del Paris Saint-Germain, che tra malasorte ed errori manca ancora l'appuntamento più atteso.
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