Madrid, uno show oltre la paura. Real, la classe per frenare Pep. Al City ora la chance in casa
Champions, l’andata dei quarti: partita di emozioni infinite dopo le minacce in mattinata dell’Isis . I Blancos sprecano nella ripresa, di Valverde il gol che rialza Ancelotti: sarà ritorno di fuoco a Manchester.
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REAL MADRID (4-3-3): Lunin 5; Carvajal 6, Rüdiger 5,5, Tchouameni 6, Mendy 6; Valverde 7, Kroos 5 (st 26’ Modric 6,5), Camavinga 6,5; Bellingham 6,5; Rodrygo 7 (st 26’ Diaz 6), Vinicius 6,5 (st 41’ Joselu sv). All. Ancelotti 6.
MANCHESTER CITY (4-1-4-1): Ortega 5,5; Gvardiol 7, Stones 6,5, Ruben Dias 5,5, Akanji 5,5; Rodri 6,5; Bernardo Silva 7, Foden 7 (st 42’ Alvarez), Kovacic 6,5, Grealish 6; Haaland 5,5. All: Guardiola 6,5.
Arbitro: Letexier (Fra)
Reti: pt 2’ Silva, 12’ Dias (aut.), 14’ Rodrygo, st 21’ Foden, 26’ Gvardiol, 34’ Valverde
Note: ammoniti Tchouameni e Akanji
Il tetto del Santiago Bernabeu è chiuso come misura anti terroristica dopo le raggelanti minacce dell’Isis (l’“uccideteli tutti“ lanciato da Al-Azaim, organo di informazione dello stato islamico, in vista dei quarti di Champions). Ma lo spettacolo che va in scena a Madrid in questa andata al sapore di finale anticipata punta lo stesso al cielo, per intensità e imprevedibilità. Ancelotti sembra spuntarla, ma poi impatta coi suoi Blancos contro Citizens campioni in carica: passati subito in vantaggio, questi ultimi, con la punizione velenosa di Bernando Silva, e Lunin colpevolmente a guardare.
Real sempre consistente, quando la posta in palio si alza e le altre iniziano a tremare. Anche in una stagione non tra le più memorabili, per quanto avviata a portare la 36esima Liga.
L’autogol di Dias riapre infatti tutto, innescato dalla conclusione di Camavinga: altro giocatore che sembra venuto dal futuro. E poi, la zampata di Rodrygo, su imbeccata di Vinicius. Il duetto brasiliano incanta come sempre, e non sembra risentire della genialità che Guardiola immette in ogni sua squadra e che non manca certo ai suoi Citizens.
Quando la Champions sale di livello, emerge sempre lo spirito dei Galacticos. Semba dimenticata la fatica per avere la meglio del Lipisa agli ottavi. E così i fischi che erano piovuti dalle tribune. Ma il Real fallisce a inizio ripresa due occasioni per un tris che avrebbe probabilmente chiuso la gara. Il City innesca Foden, spostato centralmente, e arriva al pari. Poi c’è la botta del granatiere Gvardiol a gelare il Bernabeu. Tornano i fantasmi della scorsa stagione, quando in semifinale dominò la squadra di Manchester che poi si involò verso la conquista della Grande Coppa. Però poi entra il maestro Modric, che non a caso avvia l’azione del pari da urlo di Valverde. Classe che si aggiunge a classe. Altro che tattica. In Inghilterra, per il ritorno mercoledì prossimo, tutto sarà possibile. E sarà ancora spettacolo. Aspettando Haaland, anche ieri a secco in un big match.
Oggi tocca a Mbappé. Stasera alle 21 si completa il quadro dell’andata dei quarti di Champions con Atletico Madrid-Borussia e Psg-Barcellona.
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