L’Inter passa a Praga grazie a Lautaro: 0-1 e ottavi a un passo

I nerazzurri vincono di misura contro lo Sparta Praga, eurogol di Lautaro, ottavi sempre più vicini: vittoria di maturità per Inzaghi

di MANUEL MINGUZZI
22 gennaio 2025
Praga-Inter

Praga-Inter

Praga, 22 gennaio 2025 – Serviva vincere e l’Inter lo ha fatto. La squadra di Inzaghi mette una ipoteca sugli ottavi di finale di Champions League e passa a Praga per zero a uno grazie a uno straordinario gol nel primo tempo di Lautaro. Non una Inter scintillante, ma comunque matura nel portare a casa tre punti che avvicinano gli ottavi, basterà un punto col Monaco, in un match polare, temperature rigide, e contro una squadra scorbutica e poco propensa a creare spettacolo. E’ bastata una zampata del capitano, che ormai si è sbloccato e anche fisicamente sta meglio, per avere ragione di uno Sparta volenteroso ma privo della qualità necessaria per riprendere in mano il risultato. Inter a sedici punti, a più tre dal nono posto e con un piede e mezzo agli ottavi di finale di Champions League. Ora il Lecce in campionato.

Lautaro decide in avvio

I padroni di casa scendono in campo con il 3-4-1-2 con Laci a sostegno della coppia di attacco composta da Birmancevic e Olatunji, mentre Inzaghi, consapevole dell’importanza della partita, schiera Lautaro e Thuram davanti, con Barella ancora titolare a centrocampo con Asllani e Mkhitaryan. E’ ovviamente l’Inter a dover fare la partita e gli uomini di Inzaghi approcciano col piglio giusto del possesso palla a schiacciare lo Sparta, con Barella che pesca di scavetto Lautaro, ma Sorensen interviene poco prima della battuta a rete dell’argentino. Basta poco all’Inter per passare, accade all’11’ con un cross tesissimo di Bastoni che trova la volèe vincente e potente di Lautaro sotto la traversa. Un gol pazzesco: 1-0. Nerazzurri abbondantemente in controllo tecnico della partita, con fraseggio di qualità, trame, ordine e pazienza per aprire la scatola difensiva altrui. Lo Sparta prova a mettere fuori la testa, soprattutto con la fisicità di Olatunji, ma l’Inter non appare in affanno e dietro possono aprirsi spazi in ripartenza in cui mettere in moto la velocità di Thuram e Dumfries. C’è una mezza occasione con Asllani, ma il sinistro viaggia troppo alto e impreciso.

I padroni di casa, invece, non creano pressoché nulla, anzi spesso faticano a uscire dalla loro metà campo, rimanendo passivi dietro per evitare imbucate centrali portando l’Inter ad agire sull’esterno. Il pericolo dalle parti di Sommer arriva solo al 35’ con una girata di destro di Birmancevic a centro area, ma il portiere svizzero che ha il colpo di reni giusto per sventare la minaccia. Appena lo Sparta si scopre, l’Inter ha spazio per fare male e Barella, un minuto dopo, spreca di destro a centro area. In generale, lo Sparta ha come unico scopo non prendere l’imbarcata, essendo tra le peggiori difese della Champions, e non ci pensa nemmeno a pressare alto per dare fastidio alla costruzione interista e il primo tempo va a finire senza ulteriori occasioni, con un ritmo più compassato e meno tambureggiante. Il vantaggio, comunque, è una buona notizia per l’Inter che sente odore di ottavi di finale.

Niente raddoppio, ma non serve

Nella ripresa lo spartito è identico, con l’Inter a fare possesso e gioco e lo Sparta a difendersi sperando in un errore altrui. I nerazzurri sono più imprecisi e facilitano il compito ai padroni di casa, ma la prima occasione è comunque ospite con un sinistro di Thuram scoordinato e ampiamente alto. Lo Sparta mette fuori la testa e prova a creare qualche problema all’Inter, mettendoci un po’ più di intensità, ma dietro si scopre e sulla transizione di Barella c’è il destro di Lautaro centrale. I padroni di casa tentano di mettere dentro un baricentro più alto e qualche mischia in area nerazzurra salta fuori, tuttavia niente che possa realmente impensierire Sommer. E il vero bomber dell’Inter ha un nome e un cognome: Denzel Dumfries, che al 60’ sfrutta un rimpallo su una percussione di Dimarco per siglare con il destro il raddoppio. In epoca Var, comunque, c’è sempre un ma e infatti dalla sala video ravvisano un millimetrico offside di Dimarco e si resta così. Inzaghi cambia immediatamente e schiera Frattesi e Darmian per Barella e Dumfries, privato della gioia del gol. Lo Sparta, rimasto in gara, sceglie allora di tentare la via dei cross, delle palle alte, delle mischie, della bagarre aerea per tentare qualcosa di diverso, ma l’Inter si adatta e regge e crea una ripartenza tre contro due che Lautaro non riesce a concretizzare. L’Inter torna pericolosa e poco dopo tocca a Dimarco scaricare il destro dal limite con la palla che sorvola di pochissimo la traversa.

Si arriva all’ultimo quarto d’ora con lo Sparta che getta nella mischia una vecchia conoscenza del calcio italiano come Haraslin, il tutto mentre l’Inter spreca un paio di contropiedi che potevano chiudere i giochi. Ci prova anche Frattesi dai venti metri, ma il portiere è bravo a mettere in angolo. Per gli ultimi dieci minuti c’è spazio anche per Taremi che dà fiato a Lautaro, con l’Inter che continua a non chiudere la partita dando coraggio allo Sparta. Ci si avvia al 90' con i nerazzurri intenti a controllare risultato e ritmo, spegnendo col possesso palla ragionato le velleità dello Sparta. Pochi rischi, pochi fronzoli, solo la necessità di nascondere la palla all’avversario. La soluzione funziona, l’Inter tiene lontano dall’area i padroni di casa e il recupero, di cinque minuti, scorre via con solo una mezza chance di Zeleny, dopo palla in the box, sventata dal neo entrato Carlos Augusto. Vince l’Inter, che sale a quota 16 punti e mette una ipoteca sugli ottavi di finale. Missione, sostanzialmente, compiuta.  

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