Como-Lecce 2-0, a segno Paz (che sbaglia un rigore) e Cutrone

Nonostante l'errore dal dischetto, l'argentino si riscatta all'alba della ripresa prima del raddoppio del capitano, che nel primo tempo aveva colpito una traversa e poi si era visto annullare un gol per fuorigioco

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
30 dicembre 2024
Nico Paz (Ansa)

Nico Paz (Ansa)

Como, 30 dicembre 2024 - Da una parte un pesante errore dal dischetto e dall'altra un digiuno lungo oltre 3 mesi, una clamorosa traversa e un gol annullato che sa tanto di ennesima beffa: invece, rispettivamente, Paz e Cutrone sono bravi a ribellarsi al destino, mettendo la propria firma sul 2-0 del Como ai danni di un Lecce che per la verità fa ben poco per rovinare la festa del Sinigaglia. Nonostante il solito problema legato al concretizzare la mole di occasioni, la banda Fabregas vince meritatamente e chiude al meglio un 2024 comunque memorabile per la storica promozione in Serie A a distanza di oltre un ventennio. Dall'altro lato, netto passo indietro dei giallorossi, pericolosi forse solo con una conclusione di Kaba: troppo poco per avere la meglio di un Como che vola grazie ai suoi assi, bravi a raddrizzare nella ripresa una partita che nel primo tempo sembrava quasi stregata.  

Le formazioni ufficiali

  Fabregas sceglie un 5-4-1 aperto da Reina, protetto da Van Der Brempt, Goldaniga, Moreno, Kempf e Fadera, con Strefezza, Engelhardt, Da Cunha e Paz a centrocampo e il solo Cutrone davanti. Giampaolo replica con un 4-3-3 che tra i pali vede Falcone, con Gallo, Baschirotto, Jean e Dorgu in difesa: in mezzo al campo tocca a Coulibaly, Pierret e Rafia, mentre la linea di attacco annovera Pierotti, Krstovic e Tete Morente.  

Primo tempo

  Pronti, via e dopo 33" Krstovic impegna Reina con un tiro non di coefficiente altissimo. L'inizio sembra premiare il Lecce, ma presto le cose cambiano, specialmente quando entra in scena Cutrone, che prima chiama Falcone all'uscita fuori dall'area e poi, approfittando di un'incomprensione tra Rafia e Baschirotto, conclude da fuori colpendo la traversa. Dopo una lunga fase di noia nella quale l'interesse maggiore lo catturano le condizioni dello scarpino di Strefezza, colpito duro da Pierret, il match si riaccende: prima Fadera prova a mettere in mezzo una palla insidiosa, preda di Falcone, e poi Baschirotto è provvidenziale nell'anticipo su un cross basso di Cutrone, l'uomo ovunque del Como nell'inizio match. Al 24', giusto per restare in tema, Strefezza e il suo scarpino nuovo combinano proprio con Cutrone, che prova a penetrare da destra, incappando però nel muro giallorosso. Al 29' Falcone, che poco prima aveva intercettato il cross di Van Der Brempt, lascia un po' lì il pallone sul mancino da fuori di Paz: sulla sfera si fionda Cutrone, travolto da Baschirotto. L'arbitro Piccinini indica il dischetto, sul quale si presenta proprio Paz: la soluzione è centrale e Falcone, con la gamba, si riscatta della sbavatura di prima. Il duello si ripropone al 37', ma ancora una volta la botta di Paz è poco angolata e il portiere ospite, stavolta di pugno, dice di no. Ogni tanto il Lecce si fa vedere in ripartenza, come quando al 40' serve un'uscita tempestiva di Reina su Pierotti per evitare il peggio, mentre dall'altro lato Van Der Brempt, l'unico ammonito della gara, continua a mettere in mezzo un'infinità di palloni. Coulibaly si immola su una botta di Fadera, che poi guadagna una preziosa punizione dal limite nel primo dei 2' di recupero concessi da Piccinini: batte Paz e ancora una volta Falcone vola e gli dice di no, facendo calare il sipario sul primo tempo su uno 0-0 che è un affare per i giallorossi e un rammarico enorme per i lariani.  

Secondo tempo

  Giampaolo lascia negli spogliatoi Pierret, rimpiazzato da Kaba, che si presenta subito con una botta potente sulla quale Kempf si immola. Lo spartito del match resta lo stesso, con Paz intento a sfidare Falcone: sfida che al 49' vede vincere il numero 79 che, servito da Cutrone (che poco prima ci aveva provato senza successo su un cross di Moreno), lascia partire una rasoiata mancina che bacia il palo e poi si insacca. Il Lecce sbanda ma si salva prima al 57', quando Cutrone con il destro torna al gol ma solo per pochi secondi, perché poi la posizione di fuorigioco di Fadera annulla tutto, e poi grazie al palo, ma anche stavolta di mezzo c'è un offside. Giampaolo inserisce Oudin e Rebic per Gallo e Krstovic. Al 63' Reina avvia un'azione che si snoda passando dai piedi del solito Paz, che a sua volta va da Fadera: il tiro è forte, ma parabile per Falcone. Fabregas getta nella mischia Dossena per Moreno: il neo entrato è presto chiamato a spazzare via un insidioso cross di Dorgu, forse al primo lampo della sua partita. Nonostante il risultato favorevole, i veri pericoli continua a crearli il Como: al 76' Fadera riparte e trova dall'altro lato dell'area di rigore Strefezza, che con una finta manda al bar Jean e poi cerca lo scavetto a beffare Falcone, superato ma salvato da un grande intervento acrobatico di Coulibaly. Il 2-0 è nell'aria e arriva all'80', quando Falcone prima respinge con un miracolo al diagonale da distanza ravvicinata di Van Der Brempt e poi Cutrone, quasi dalla stessa zolla, ribadisce nel sacco il tap-in che sembra chiudere i giochi. Fabregas concede la standing ovation al fresco marcatore, rimpiazzato da Belotti: a entrare sono anche Verdi e Kone per Paz ed Engelhardt. Giampaolo invece inserisce Bonifazi e Sansone per Coulibaly e Pierotti. I minuti di recupero sono 4, durante i quali Strefezza, l'ex di turno che per poco non si univa alla festa dei suoi, lascia il campo a Braunoder. Questa è l'unica annotazione sul tabellino nel garbage time: vince meritatamente il Como, più forte anche degli episodi apparentemente avversi.  

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