Il personaggio. La “stellina“ Nico Paz strega anche l’Argentina
Convocato da Scaloni dopo un grande avvio nel Como: può esordire in nazionale contro la Bolivia
Tutti pazzi di Nico Paz, la nuova stella del Como che ora fa gola a tante squadre internazionali. L’argentino, che ha da poco compiuto vent’anni, si è messo in luce in questo inizio campionato in serie A con la maglia dei lariani e venerdì scorso al Maradona, contro il Napoli, ha strabiliato il pubblico con le sue giocate. Il richiamo al “Pibe“ è stato immediato, oppure quello con Zidane, pur essendo un giocatore strutturalmente diverso. Alto quasi 1,90, non è un palleggiatore, né un calciatore da numeri ad effetto. Nico Paz rende semplice quello che sembra difficile e il suo ultimo passaggio, verso la punta, è quasi sempre di precisione straordinaria. Se un paragone si può azzardare è un Rivera moderno: chi ha visto giocare “l’Abatino“, può capire.
Paz, mercoledì notte alle 2 italiane, potrebbe esordire con la nazionale argentina, dopo esserne stato protagonista con quella dell’Under 21. Il commissario tecnico Lionel Scaloni è rimasto in contatto settimanalmente con Cesc Fabregas, per conoscere le condizioni e i progressi del ragazzo. Ha quindi deciso di convocarlo per le partite valevoli per le qualificazioni ai prossimi Campionati del Mondo.
Il ventenne argentino si era già messo in evidenza, la scorsa stagione, segnando un gol al Napoli con la maglia del Real Madrid, in Champions League. Gli spagnoli hanno poi ceduto il talento al Como per soli 6 milioni di euro, mantenendo il 50% sulla futura rivendita nonché un diritto di riacquisto. La politica del Real è differente da quella del Barcellona, che fa esordire i propri giocatori della “cantera“ in prima squadra. Le merengues preferiscono acquistare campioni già fatti. Il giocatore è ora tutto del Como, con Fabregas che si frega le mani, avendo a disposizione un gioiello del genere. L’allenatore spagnolo dei lariani ha più volte dichiarato che Paz non è in vendita e intorno al ragazzo vuole costruire il Como del futuro.
"Fin da bambino il mio idolo è stato Messi - ha detto da par suo il giovane giocatore - Ho giocato contro di lui solo una volta in amichevole, con la nazionale Under 20, e trovarlo ora nella nazionale maggiore di fianco a me è qualcosa d’incredibile. Il Como? Mi trovo benissimo, il progetto e l’idea di calcio di Fabregas sono quelli giusti per farmi crescere. Al Real al momento non penso, ma nel futuro non si può mai sapere".
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