Coppa Italia - Il Milan stende l'Inter 0-3, doppio Jovic e Reijnders: è finale

I rossoneri dominano il derby di ritorno ed eliminano l'Inter. Jovic apre la strada con una doppietta, poi Reijnders arrotonda. Inzaghi fuori dalla Coppa Italia e addio Triplete

di MANUEL MINGUZZI
23 aprile 2025
Doppietta di Luka Jovic contro l'Inter

Doppietta di Luka Jovic contro l'Inter

Milano, 23 aprile 2025 - E' il Milan la prima finalista di Coppa Italia. La squadra di Sergio Conceicao ha battuto l'Inter nella semifinale di ritorno per 3-0, guadagnandosi l'accesso all'ultimo atto il 14 maggio a Roma. E' stata la serata di Jovic, che con la sua doppietta ha spalancato le porte del successo, prima di testa al 36', poi di rapina a inizio ripresa sfruttando un rimpallo in area. Di Reijnders il terzo gol che ha mandato in visibilio il tifo rossonero e fatto sprofondare nella delusione il mondo interista. Per i rossoneri sono tre stracittadine su cinque vinte. E' addio al Triplete per l'Inter che ora deve pensare al Barcellona.

Jovic star: doppietta

Inzaghi non può fare a meno di Lautaro, ma stavolta al suo fianco c’è Taremi dal primo minuto, con Asllani mediano centrale e Barela-Mkhitaryan ai lati. De Vrij è titolare in difesa al posto di Acerbi. Conceicao opta per un 3-4-2-1 con Leao e Pulisic a sostegno della prima punta Jovic, mentre a tutta fascia ci sono Hernandez e Jimenez. Partenza convinta dell’Inter che alza subito i giri del motore a tutto campo, con aggressività e pressione, soprattutto nella zona di Leao che fronteggia un Bisseck chiamato a riscattare l’errore di Bologna. Anche il Milan alza la pressione sulla costruzione da basso dei nerazzurri, con Jimenez molto alto su Dimarco, ma alla prima uscita convincente dei campioni d’Italia viene liberato Darmian sulla fascia destra: diagonale radente che sfila di poco a lato. La tensione si sente e si traduce con qualche errore di troppo da entrambe le parti nella gestione del pallone, ma l’Inter è più convincente nella pressione in avanti e costringe il Milan a una manovra in fase di possesso farraginosa. Il punteggio dell’andata impone prudenza e nessuno vuole prendersi rischi eccessivi, così le azioni da gol latitano in avvio, seppur il ritmo resti abbastanza buono. La prima occasione è al 21’, innescata da Lautaro con un batti e ribatti in area, poi Dimarco si fa murare da Maignan in piena area. In caso di gol, con la chiamata di offside del guardalinee, ci sarebbero state molte cose da valutare al monitor. L’Inter inizia a sfondare con una certa continuità e al 23’ Barella lancia Dimarco che scaglia il sinistro che scheggia la traversa. I rossoneri, invece, faticano tremendamente a presentarsi dalle parti di Martinez e di fatto Jovic rimane per lungo tempo avulso dal gioco. L’Inter spreca al 33’. Un’altra azione collettiva parte dall’anticipo di De Vrij su Jovic, poi palla a Barella che pesca la sponda di Taremi per Lautaro: destraccio alle stelle. Mancata la chance del vantaggio, passa il Milan. Proprio con il numero nove. Hernandez avvia il tutto a sinistra, Reijnders invece rifinisce tra le linee per il cross di Jimenez, che pesca lo stacco di Jovic: 1-0 al 36’. La reazione nerazzurra si fa subito sentire tre minuti più tardi: sponda di Lautaro e destro di Bisseck da fuori, palla a lato. E’ comunque doccia fredda, sotto la pioggia, per la parte nerazzurra di San Siro. All’intervallo è vantaggio milanista.

Reijnders chiude i conti: sprofondo Inter

L’Inter approccia forte la ripresa, cercando di riprendere il filo del discorso, ma in campo aperto ci sono spazi per il Milan che può sfruttare la rapidità di Pulisic e Reijnders per creare grattacapi in contropiede. Ma tempo 4 minuti e il Milan raddoppia. Da corner di Hernandez, Barella e Leao duellano davanti alla porta e sul rimpallo sbuca Jovic: 2-0 e boato degli ospiti. Doppietta per il numero nove che vive una serata magica. Inzaghi, infuriato, ordina quattro cambi e prova a raddrizzarla con Calhanoglu, Arnautovic, Frattesi e Zalewski. I nerazzurri abbozzano una reazione, rischiando ancora di più, ma il sinistro di Mkhitaryan finisce a lato, mentre i rossoneri banchettano in ripartenza dove l’Inter è spesso sfilacciata e sconnessa. La partita scorre via così, con la squadra di Inzaghi a sbilanciarsi, a provare una rimonta che si fa via via più difficile, e dall’altra parte il Milan ad amministrare, difendersi e poi partire in campo aperto dove c’è la possibilità di fare il terzo. Squillo di Lautaro al 66’ con un colpo di testa centrale su cross di Frattesi: Maignan ha vita facile. La grossa occasione arriva al 68’: corner di Calhanoglu e zuccata di De Vrij che trova il grande riflesso del portiere milanista. Sono le palle alte a fornire all’Inter qualche possibilità al cospetto di un Milan difensivamente ordinato. Brivido in area milanista al 74’ quando sul cross di Calhanoglu arriva la spizzata di Frattesi, poi Arnautovic non trova la coordinazione per battere a rete. Conceicao va con i cambi per il finale, dentro Loftus Cheek e Abraham per gli ultimi sforzi a difesa del risultato. In casa Inter, invece, grande stanchezza, squadra sulle gambe, fiaccata da un periodo intenso e anche psicologicamente difficile. Così, a forza di corner guadagnati, il Milan gestisce alla perfezione il tempo e Inzaghi prova a forzare la partita con l’ultimo cambio, che è Correa al posto di Darmian. Non va, infatti alla prima ripartenza del Milan arriva il terzo. A mettere il sigillo sul derby è Reijnders, abile a trafiggere di sinistro Martinez dopo velo di Leao. Game, set and match. Il Milan va in finale e attende la vincente di Bologna-Empoli, con i rossoblù in vantaggio di tre gol dopo l'andata. Per l'Inter niente triplete e morale a terra in vista di Barcellona.

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