Corte Ue: “Norme Fifa sui trasferimenti ostacolano la libera circolazione”. Diarra come Bosman: rivoluzione per il mercato

I giudici hanno accolto il ricorso dell’ex nazionale francese: viene così riconosciuta ai calciatori la possibilità di lasciare un club nonostante la durata del contratto. La Fifa smorza: “In discussione solo due paragrafi del Regolamento”

di Redazione Sport
4 ottobre 2024
Lassana Diarra ha vestito anche la maglia del Real Madrid

Lassana Diarra ha vestito anche la maglia del Real Madrid

Roma, 4 ottobre 2024 – Potenziale terremoto nel mondo del calcio. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza dal valore enorme nel caso del calciatore francese Lassana Diarra, che aveva contestato alcune norme del Regolamento Fifa sui trasferimenti internazionali dei giocatori professionisti. Secondo Diarra, tali norme avevano ostacolato il suo trasferimento a un club belga nel 2015, il Charleroi, dopo che lo stesso giocatore aveva rescisso unilateralmente il contratto in essere con il Lokomotiv Mosca lamentando tagli allo stipendio, poiché la Fifa prevedeva sanzioni finanziarie e sportive significative per i calciatori che risolvevano il contratto senza “giusta causa”.

Corte Ue: “Ostacolo alla libera circolazione dei lavoratori”

La Corte ha stabilito che tali regole violano il diritto dell'Unione Europea, in quanto ostacolano la libertà di circolazione dei lavoratori e restringono la concorrenza tra i club. Nello specifico, la normativa Fifa imponeva pesanti sanzioni sia ai calciatori che ai nuovi club che li ingaggiavano, rendendo difficile e rischioso il trasferimento internazionale di questi atleti. La Corte ha sottolineato che sebbene esistano giustificazioni legittime per mantenere la stabilità nei contratti e garantire la regolarità delle competizioni, le regole Fifa vanno oltre ciò che è necessario per raggiungere tali obiettivi. Inoltre, la Corte ha criticato la limitazione della concorrenza, affermando che i club professionisti dovrebbero essere in grado di reclutare giocatori senza essere soggetti a restrizioni arbitrarie.

Diarra come Bosman

Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sulle future normative della Fifa riguardo ai trasferimenti e sui diritti dei calciatori professionisti all'interno dell'Unione Europea: un po’ come quella storica legata al caso Bosman, che nel 1995 pose fine all'obbligo di indennizzo da versare in caso di trasferimento di un calciatore anche in scadenza di contratto e cancellò qualsiasi tetto all'ingaggio di calciatori comunitari da parte di club dell'Unione europea.

La Fifa: “In discussione solo due paragrafi”

La Fifa, in una nota, "prende atto” della sentenza e addirittura si dice “soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza”. Secondo la Federazione internazionale infatti, “la sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare. La Fifa analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente”.

La Fifpro: “Cambierà l’orizzonte del calcio”

“Una sentenza che cambierà l'orizzonte del calcio mondiale”. Così la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, commenta la decisione della Corte di giustizia Ue. “La Corte europea – è la nota su X del sindacato – ha stabilito che una parte centrale del sistema di trasferimento della Fifa, in vigore dal 2001, costituisce una limitazione alla concorrenza e una violazione del libero movimento dei lavoratori. A nome dei calciatori professionisti di tutto il mondo, la Fifpro accoglie favorevolmente questo esito”. “La Corte – prosegue il sindacato mondiale – ha appena emanato una importante norma sul mercato del lavoro del calcio internazionale, e più in generale dello sport, che cambierà il panorama del calcio professionistico”.

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