Bertolacci, triste parabola. Il pupillo di Gasp e Berlusconi non trova spazio in serie B. E deve tornare in Turchia

Nel 2015 finì al Milan per 20 milioni. Ora si separa dalla Cremonese... gratis

di GIULIO -
3 gennaio 2024
Il pupillo di Gasp e Berlusconi non trova spazio in serie B. E deve tornare in Turchia

Il pupillo di Gasp e Berlusconi non trova spazio in serie B. E deve tornare in Turchia

Mola

CREMONA

L’annuncio è arrivato alla vigilia di Capodanno: Andrea Bertolacci torna in Turchia. La Cremonese, infatti, in una nota ha fatto sapere "di aver ceduto a titolo temporaneo alla società Fatih Karagümrük i diritti alle prestazioni sportive del centrocampista classe 1991". E fin qui può sembrare una normalissima notizia di calciomercato all’alba della sessione invernale cominciata ieri. In realtà quella di Bertolacci è una storia da raccontare, perché parliamo di un giocatore con una carriera diversa da altre di colleghi più o meno illustri. Da ricercatissimo talento del calcio italiano a peso ingombrante persino in un club di serie B. In meno di due lustri.

Passo indietro. Era il 23 giugno del 2015 quando la Roma decise di riscattare dal Genoa la seconda metà del cartellino del giocatore per 8,5 milioni di euro. Sei giorni dopo Bertolacci passò a titolo definitivo al Milan per 20 milioni di euro, firmando un contratto fino al 30 giugno 2019 e scegliendo di indossare la maglia numero 91. Era il pupillo di Silvio Berlusconi, se è vero, si narra, che era stato proprio l’ex presidente rossonero, d’accordo con Adriano Galliani, a volere quel ragazzo che tanto bene aveva fatto col Lecce e soprattutto con la maglia dei liguri guidati da Gasperini. Del resto il Cavaliere di errori sul mercato ne aveva fatti pochi. E Bertolacci in quel momento era uno dei più forti centrocampisti del calcio italiano e pure un punto fermo della nazionale allenata da Antonio Conte.

Esordì in rossonero il 17 agosto nella partita di Coppa Italia vinta per 2-0 a San Siro contro il Perugia. Sei giorni dopo debuttò con la sua nuova maglia in campionato nella sconfitta esterna per 2-0 contro la Fiorentina. Il suo primo gol lo realizzò l’1 novembre 2015 nella vittoria esterna per 3-1 contro la Lazio (in totale 30 presenze e una rete). Ma di quella esperienza al Milan ci furono più ombre che luci (il 23 dicembre 2016 vinse la Supercoppa italiana 5-4 ai rigori contro la Juventus a Doha) tant’è che il 15 luglio 2017 venne ufficializzato il suo ritorno in prestito al Genoa. Alla fine della stagione 2017-2018 rientrò al Milan. "L’ho voluto tenere, non è un segreto. Sulle tre competizioni, occorre avere più giocatori per vari ruoli. Mi dava e mi dà affidabilità, è responsabilità mia se ha giocato poco sin qui. Si impegna, non molla mai e se avrò bisogno so che potrò contare su di lui", dirà di lui Gennaro Gattuso. In realtà la sua esperienza in rossonero terminerà definitivamente qualche mese dopo, non senza rimpianti: "Fui escluso perché avevo un solo anno di contratto ed erano state fatte ormai altre scelte - la rivelazione postuma di Bertolacci -. Ci rimasi male perché avrei voluto dare ancora il mio contributo per il Milan, giocavamo in tre competizioni e il mister puntava su di me, io parlavo spesso con lui per capire come stessero le cose perché non volevo passare un anno come quello che poi effettivamente ho passato. I meccanismi di spogliatoio sono particolari, i compagni mi chiedevano perché non giocavo".

Neppure la Sampdoria riuscì a risollevarlo, perciò da svincolato tre anni fa Bertolacci decise di aprire un nuovo capitolo della sua vita trasferendosi in Turchia: Fatih Karagumruk e Kayserispor, ritrovando altre conoscenze del calcio italiano, da Biglia a Zukanovic passando per Borini e Viviano. Ben nove gol nella prima stagione (con Farioli a guidarlo in panchina), poi una flessione (e un’esperienza con Pirlo allenatore) fino al ritorno in Italia: il 21 luglio 2023 Bertolacci si unisce alla Cremonese, appena retrocessa in Serie B, con cui firma un contratto biennale con opzione di rinnovo. Era stato Ballardini a volerlo. Il 31 ottobre la sua prima rete con i grigiorossi nella sfida contro il Cittadella in Coppa Italia (vinta dopo i supplementari per 2-1) ma in campionato si contano appena 6 presenze perché il nuovo allenatore Stroppa lo vede pochissimo. Di qui la decisione di tornare in prestito in Turchia, ancora dai turchi del Fatih Karagümrük, Triste parabola di un ex talento.

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