Da meteora a intoccabile. Pasalic ritrova il suo Milan. Gasp l’ha reso SuperMario

Domenica il centrocampista croato torna da ex a San Siro insieme a De Ketelaere. In cinque anni e mezzo di Atalanta è diventato duttile e incisivo con 42 gol segnati.

di FABRIZIO CARCANO -
22 febbraio 2024
Pasalic ritrova il suo Milan. Gasp l’ha reso SuperMario

Pasalic ritrova il suo Milan. Gasp l’ha reso SuperMario

Non ci sarà solo Charles De Ketelaere a sfidare da ex il Milan domenica sera. Nell’Atalanta che sta volando, con undici vittorie nelle ultime tredici partite, sta trovando un ruolo sempre più da protagonista un altro ex rossonero, un po’ più lontano: Mario Pasalic. Meteora di una sola stagione con la maglia del Diavolo, indossata quando era 21enne nel 2016-17. Era il Milan di Montella e l’ex Hajduk, alla sua prima esperienza italiana, fece bene, con 5 gol in 24 presenze in campionato e il rigore decisivo trasformato nella vittoria in SuperCoppa contro la Juventus nel dicembre 2016 in Qatar. Nello stesso stadio dove SuperMario, sei anni dopo, avrebbe trasformato ancora una volta l’ultimo rigore decisivo: quello per la sua Croazia negli ottavi di finale contro il Giappone ai Mondiali 2022. In questo inizio di 2024 Pasalic è uno dei giocatori ‘on fire’ dell’Atalanta.

Ha trovato continuità per le assenze di Koopmeiners ed Ederson e nell’ultima gara contro il Sassuolo per il turnover concesso a De Roon, finora sempre schierato. Ha risposto alla grande anche a livello realizzativo, sbloccando le partite contro la Lazio e il Sassuolo con le sue reti da incursore. Arrivato a Bergamo nel luglio 2018, a soli 23 anni, quando era già un veterano di cinque diversi campionati, Pasalic in nerazzurro ha trovato quella continuità ad alto livello che gli era mancata negli anni giovanili, quando cambiava maglia e campionato ogni anno, suo malgrado.

L’esplosione non ancora 18enne, in patria, all’Hajduk Spalato, attirando l’interesse del Chelsea che lo blinda con un quinquennale, ma poi non lo inserisce mai nell’organico dei ‘Blues, prestandolo per cinque anni consecutivi, prima all’Elche nella Liga, poi al Monaco in Francia, quindi al Milan, infine in Russia allo Spartak Mosca. Anche a Bergamo il croato è arrivato in prestito, ma la Dea fin da subito aveva deciso di riscattarlo alla cifra fissata di 15 milioni, per farne uno dei suoi pilastri. È stato uno dei protagonisti della scalata che ha portato alle tre qualificazioni consecutive in Champions, dove ha segnato gol pesantissimi al Manchester City e al Paris St Germain, e alle due finali di Coppa Italia. Per Gasperini è uno degli intoccabili, un fedelissimo, plasmato tatticamente su più ruoli, da mediano a trequartista e all’occorrenza anche attaccante. In cinque anni e mezzo 42 gol in campionato e 7 nelle coppe. Poco appariscente ma sempre presente, con la specialità dei gol pesanti. Quelli che si ricordano.

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