Dialogo tra due tifosi della Vis da 70 anni:: "Questa squadra assomiglia al carrarmato"
Gelsomino Bianchi e Aldo Bonetti, testimoni del ’900: "La formazione dei record di Zecca giocava lo stesso calcio totale di Stellone"

Gelsomino Bianchi e Aldo Bonetti;. la vignetta del carrarmato di Sebastiani (58-59)
Della Vis in questo periodo fortunato si parla anche per strada, specie nel quartiere di Pantano, che resta la casa storica del club. Ecco il dialogo tra due "vecchi" tifosi della Vis, in una uggiosa mattina marzolina davanti alle loro abitazioni, alla vigilia del derby non derby (perché non c’è rivalità) con i cugini amati e stimati dell’Ascoli.
Gelsomino Bianchi: "Te sai da quando vado a vedere la Vis? Dal 1956"
Aldo Bonetti: "Anche io, più o meno"
Gelsomino: "Te t’sa ma chi la se smeia sta squedra? (“Sai a quale squadra assomiglia questa?“) A quella del carro armato (immagine realizzata da disegnatore dell’ufficio grafico della provincia Sebastianelli per celebrare la Vis dei record promossa in D)"
Aldo: "Già è vero, quella di Zecca nel 58-59, giocava a memoria come questa, soprattutto giocavano tutti, dai terzini agli attaccanti, era un gioco corale proprio come quello che fa Stellone, giocavano a calcio"
Gelsomino: "Erano i padroni del campo"
Aldo: "Non è più accaduto da quella volta di avere una squadra padrona di quello che fa così, mentalmente siamo forti"
Gelsomino: "Chisà do iariva...(“Chissà dove arriveremo“)
Aldo: "I giovani possono fare tutto, possiamo andare in B o fermarci prima, possiamo fare tutto"
Gelsomino: "Magari, però an avem né lo stadio né la gent (“Magari, però non abbiamo lo stadio e i tifosi sono pochi“)
Aldo: "Lo stadio viene, se vai in B lo devi fare, i tifosi arriveranno dietro alla squadra. Piuttosto bisogna ringraziare questo presidente, senza di lui non si farebbe la C a questi livelli, al massimo la serie D, a Pesaro c’è poco aiuto"
Gelsomino: "E’ vera tocca sol ringrasié, (“E’vero tocca solo ringraziare“). Domenica è difficile ad Ascoli, dal 1956 mi ricordo che ogni volta ci hanno fatto soffrire, ma là giò è dura (“Laggiù è dura“)
Aldo: "Sì ma io ho fiducia in Stellone, lui è uno che sa mettere la squadra in campo e sa fare i cambi, è uno che fa la differenza non mi ricordo un allenatore così bravo da settant’anni a questa parte"
Gelsomino: "“Aldo, co’ c’manca?“ Aldo, cosa ci manca?"
Aldo: "Solo che la buttano dentro quando è ora, abbiamo tante occasioni da gol e adesso arriva il momento di stringere, se si crea tanto bisogna poi segnare".
d.e.
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