E la musica va nel pallone. Kean sulle orme di Leao. Ma in principio fu Savoldi
In uscita il primo disco dell’attaccante viola, il portoghese ne ha all’attivo un paio. Calciatori e canzoni, da Altafini a Osvaldo: una tradizione lunga mezzo secolo.
Chi ha qualche primavera sulle spalle e ricordi analogici impressi nel cuore in 4K ha pensato subito a Beppe Savoldi e alla sua Favola dei calciatori, se non addirittura alla bossanova di Josè Altafini (La Rosa, 1968) o alla voce di Pablito, Paolo Rossi, in Domenica alle tre.
Perché il binomio tra calciatori e musica è un po’ come un vinile, antico ma prezioso, anzi prezioso proprio perché antico. Allora i dischi erano tondi come il pallone, oggi la musica è liquida e anche questo volendo è un segno dei tempi, perché in effetti i calciatori di oggi sembrano spesso più attenti ai liquidi, nel senso di soldi, che ai solidi valori.
Ma non è questo il piatto su cui fare girare il disco rotto dei facili moralismi: interessa qui raccontare delle due new entry nella playlist ’football&songs’. Di Beppe Signori potete leggere a parte, vien da sospettare che forse il ruolo di attaccante si presti meglio di altri all’invasione di campo perché molti dei calciatori canterini frequentano la zona gol, e per restare su termini vintage si potrebbe dire che dalla punta alla puntina il passaggio sembra molto facile. Ma serve un giradischi, per capire la battuta.
Nei giorni scorsi Moise Kean ha annunciato sui social che alla bella stagione con la maglia della Fiorentina farà da accompagnamento il lancio del suo primo disco, titolo Chosen, uscita prevista il 16 dicembre, undici tracce nelle quali spuntano le collaborazioni dell’artista gambiano-svedese Sinabo Sey, di Stunna e della catanese Elena Manuele. Le trecce rasta e le scarpe su cui ha portato a volte l’immagine di Bob Marley fanno intuire che il genere sarà diverso da quello di Signori, ovviamente.
Somiglierà più probabilmente a quello di Way 45, nome d’arte di Rafael Leao, che ha già all’attivo un paio di album di rap e drill, scritti in inglese e portoghese (e in effetti il look ricorda quello di Terence Trent d’Arby). Il rap è anche il genere del portiere del Genoa Pierluigi Gollini, il cui primo singolo col nome di Gollorius si intitolava Rapper coi guanti e parlava delle radici ferraresi (è cresciuto a Poggio Renatico), e anche di altri calciatori moderni prestati alla musica come Sergio Ramos.
Al rock si era consacrato invece Pablo Osvaldo, che secondo alcuni era meglio come musicista che come attaccante, di sicuro in entrambe le sue passioni ha saputo mettere sia il genio che la sregolatezza. Ottimi musicisti sono i fratelli Emanuele ed Antonio Filippini, ex del Brescia con trascorsi musicali vissuti con lo ’Zio rock’ Omar Pedrini. E ovviamente non stiamo qui parlando di comparsate in brani a scopo benefico, quanto di vere iniziative artistiche.
Oggi che c’è l’autotune tutto è più facile, una volta era più difficile ’barare’. Ma questo non toglie nulla all’emozione del ricordo di alcuni capisaldi di questa playlist. A partire dal Beppe Savoldi che ci svelò che “Albertosi era amico di Zoff, Antognoni Rivera portò....“
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