È tutta un’altra storia. Italia-Tonali, festa per due. Ora hanno voltato pagina

Battuto il Belgio a Bruxelles con il primo gol in nazionale del centrocampista. Domenica contro la Francia basterà un punto per chiudere al primo posto.

di DORIANO RABOTTI
15 novembre 2024
Italia-Tonali, festa per due. Ora hanno voltato pagina

Il gol all’11’ (poi decisivo), di Sandro Tonali. E’ la prima rete in azzurro del centrocampista del Newcastle

Questa Italia sa badare a se stessa, cancella la X (non quella di Musk) dal tabellino contro il Belgio e si riprende al ritorno quello che contro lo spauracchio Lukaku avrebbe meritato anche all’andata. Qualificazione alle finali di Nations League conquistata con una partita d’anticipo, domenica a San Siro contro la Francia che pure è qualificata basterà un punto, ma di sicuro gli azzurri la giocheranno più leggeri dopo aver centrato diversi obiettivi in un colpo solo. Il risultato, ovviamente, ma anche la crescita nel gioco e nella capacità di stringere i denti: "Ma lo diciamo da tempo, siamo l’Italia, trenta giocatori forti li abbiamo", ha detto alla fine il ct Spalletti, esaltando i suoi "leoni" che hanno saputo soffrire nel secondo tempo per tenersi stretta la vittoria.

Senza Calafiori e Ricci Spalletti teoricamente perde i due artigiani che plasmano l’argilla del gioco, in realtà ritrova un Barella che dimostra di non patire l’avanzamento alle spalle di Retegui, anzi. E comunque al di là dei singoli, il centrocampo guadagna in imprevedibilità perché anche Frattesi e Tonali si alternano nelle praterie, perché questa è la vera cifra tecnico-tattica della nuova Italia: una capacità di scambiarsi i ruoli senza che la qualità totale ne risenta. In un contesto così diventa più facile anche per Rovella debuttare, lui ci mette la personalità e il risultato è che quasi subito la ragnatela degli azzurri irretisce il gioco della truppa di Lukaku, ben arginato da Bastoni e Buongiorno.

Così va a finire che all’intervallo il vantaggio di un gol sta quasi stretto a Retegui e compagni, sempre in controllo, come peraltro era successo anche all’Olimpico all’andata, prima dell’espulsione di Pellegrini.

L’altro buon segno arriva alla prima sofferenza, all’inizio della ripresa quando il Belgio prova a spingere un po’: un paio di mischie fanno capire che non si può stare alla finestra, gli azzurri rispondono andando vicini al raddoppio con Retegui che da solo si fa deviare il pallone e poi con Di Lorenzo che incorna fuori a un metro dalla linea.

Il Belgio sembra essere tutti tranne che Lukaku, anche se nel finale Big Rom prima grazia Donnarumma mandando fuori di testa, poi il suo pareggio sicuro è deviato da Di Lorenzo.

Il secondo tempo è una moneta con due facce, una che paga, l’altra meno. È positivo vedere che gli azzurri sanno soffrire quando gli avversari, di qualità, salgono di colpi e spingono. Lo è meno vedere che molti guai nascono da palle inattive con Faes in particolare lasciato troppo libero di colpire di testa in area, come all’andata.

Le incertezze sui cambi di campo e i cross da lontano entrano nel quaderno dei compiti a casa. Ma così si può studiare con tanta serenità.

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