Da eterna promessa a faro del gioco. Per Fazzini è l’anno della verità. Così vuole trascinare l’Empoli

D’Aversa lo ha avanzato sulla trequarti: nella nuova posizione può esprimere al meglio tutte le sue qualità. Dopo la doppietta in Coppa Italia la missione è di essere determinante in zona gol anche in campionato .

24 agosto 2024
Per Fazzini è l’anno della verità. Così vuole trascinare l’Empoli

Jacopo Fazzini, lo scorso anno 14 partite da titolare con un gol e due assist

Uno degli aspetti più complicati nello sport è quello di confermarsi. Quante volte abbiamo ammirato le gesta di un giovane che sembrava potesse avere davanti a sé una carriera importante? Confermarsi è per antonomasia il passo più difficile per diventare grandi, fare il salto di qualità. Quello che ha avuto inizio la scorsa settimana potrebbe risultare l’anno decisivo per uno dei giocatori più importanti all’interno della rosa azzurra. Jacopo Fazzini può essere l’uomo in più di questo Empoli: estro, qualità e personalità. D’Aversa apprezza ogni sua singola caratteristica e quest’anno sembra puntarci molto.

"Un giocatore che sto spronando tanto è Fazzini. Deve determinare di più dal punto di vista dei numeri. È considerato un’eterna promessa e quest’anno può essere il suo anno per la consacrazione". Ma non solo D’Aversa, anche l’allenatore in seconda Salvatore Sullo ha sottolineato il valore del centrocampista. "Fazzini può fare di più, con le qualità che ha può sempre fare di più. I giocatori di qualità devono sempre avere come obiettivo quello di fare quel qualcosa in più".

Lo scorso anno in totale ha giocato 31 partite in Serie A: 17 da subentrato e 14 da titolare per 1.226 minuti giocati in totale. A livello realizzativo non è stato molto proficuo, soltanto 2 assist e 1 rete segnata. Uno score già superato se contiamo le due reti realizzate in Coppa Italia contro il Catanzaro.

La sensazione è che la stagione passata non stesse ricoprendo un ruolo congeniale alle sue caratteristiche. La maggior parte delle partite le ha giocate vestendo l’abito del centrocampista centrale e, di conseguenza, stando più lontano dalla porta avversaria e ciò andrebbe a giustificare il motivo dell’unico gol realizzato. Quest’anno invece le cose sembrano essere iniziate in modo diverso. Con il 3-4-2-1 utilizzato da D’Aversa Fazzini ha trovato la sua dimensione.

"Il mister mi ha dato tanta fiducia. Questo ruolo l’avevo fatto occasionalmente. Devo migliorare ancora sotto l’aspetto del gol ma mi sto trovando molto bene in questa posizione", aveva dichiarato dopo il passaggio del turno contro il Catanzaro. Sulla linea della trequarti il giovane giocatore azzurro ha tutte le carte in regole per risultare determinante. La sua centralità nel progetto tattico non è messa in discussione, adesso può veramente trovare quella continuità che durante lo scorso anno non è sempre stata presente. Una visione di gioco quasi unica sul fronte offensivo e un feeling già instaurato con i compagni di reparto. In chiave tattica deve affinare i movimenti tra le linee ma se i presupposti lasciano pensare al meglio.

Lavorare senza pressione è sicuramente uno degli ingredienti per continuare sui binari giusti. Mai sotto i riflettori, mai una parola fuori posto e sempre agli ordini del mister. Il prototipo del bravo ragazzo e, soprattutto, del giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in rosa. Ed è in questo silenzioso contesto che può davvero sbocciare il talento e puntare in alto fino a diventare uno dei pilastri di questa stagione empolese.

Niccolò Pistolesi

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