Gyasi e Colombo spezzano la maledizione dell’Olimpico. E l’Empoli sogna con D’Aversa

Prima vittoria della storia in casa della Roma. Gli azzurri sono partiti forte grazie all’aggressività e all’ottima organizzazione collettiva

di TOMMASO CARMIGNANI -
26 agosto 2024
L'abbraccio degli azzurri

L'abbraccio degli azzurri

Empoli, 26 agosto 2024 – Due giornate sono poche per sognare. O anche solo per pensare che la strada sarà tutta in discesa. Un anno fa, ad ottobre, l’Empoli era praticamente già retrocesso, oggi gioca ancora in Serie A dopo un campionato vissuto col fiato sospeso fino all’ultima giornata. 

L’allenatore dell’Empoli, Roberto D’Aversa
L’allenatore dell’Empoli, Roberto D’Aversa

L’idea sarebbe quella di replicare le stagioni con Zanetti e Andreazzoli, salvezza tranquilla e pochi patemi, la verità è che i tifosi, per adesso, si godono la prima vera impresa della stagione senza guardare troppo al domani. Eh già, perché il blitz in casa della Roma con i gol di Gyasi e Colombo è anche la prima vittoria della storia dell’Empoli all’Olimpico. Un’impresa bella e meritata, voluta e costruita, anche a dispetto di un po’ di sofferenza nel finale.

E così i punti in classifica, dopo due giornate, sono quattro. Tanti per chi sogna di salvarsi, pochi se pensiamo che la strada da fare è ancora lunghissima. E però in casa azzurra sono già tutti pazzi per Roberto D’Aversa: il tecnico, che queste prime due partite le ha viste dalla tribuna, sta imprimendo un marchio deciso alla sua squadra. Grande organizzazione tattica, pressing feroce in mezzo al campo e ripartenze fulminee. La Roma, nel primo tempo, ha fatto una fatica enorme: ha sofferto la verve dell’Empoli e si è fatta beccare spesso in contropiede. Il 2-0, arrivato a inizio ripresa con un rigore di Colombo, era la fotografia perfetta di quanto visto fino ad allora.

Poi, nel finale, dopo il gol di Shomurodov, un pizzico di stanchezza e la voglia della Roma di non fare figuracce hanno rischiato di guastare la festa azzurra, ma la difesa ha fatto il suo dovere e il risultato ha premiato la squadra.

Cosa va? Al momento tutto. La squadra gira e sbuffa, corre e pressa e dà l’impressione di essere estremamente organizzata. Colombo, primo gol in stagione, ha cancellato un brutto errore nel primo tempo, confermando di essere quell’attaccante in grado di dare certezze e punti di riferimento. Solbakken ed Esposito, invece, si alternano in un ruolo che per la manovra azzurra è fondamentale, mentre Fazzini dimostra già di essere quel giocatore in grado di fare la differenza che la società sognava di avere già lo scorso anno.

Nell’attesa di un mercato ancora da perfezionare (a breve l’annuncio dell’arrivo dal Chelsea del giovane talento Tino Anjorin), c’è n’è insomma abbastanza per guardare al futuro con grande ottimismo. L’Empoli ha voglia di sognare ancora.

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