Empoli sconfitto ma a testa alta. Gli azzurri interpretano bene la gara. Il rigore l’episodio chiave del match. Poi l’Atalanta la chiude nella ripresa

Il fallo di Pezzella su Touré costa il penalty di Pasalic per il vantaggio della Dea, fino ad allora lenta ed imprecisa. L’infortunio di Walukiewicz complica le cose alla squadra di Nicola, che resta comunque in partita fin da ultimo. .

29 aprile 2024
Gli azzurri interpretano bene la gara. Il rigore l’episodio chiave del match. Poi l’Atalanta la chiude nella ripresa

Gli azzurri interpretano bene la gara. Il rigore l’episodio chiave del match. Poi l’Atalanta la chiude nella ripresa

di Simone Cioni

Se a Lecce la sensazione è che si potesse fare molto di più, stavolta l’Empoli esce sconfitto dal Gewiss Stadium di Bergamo contro l’Atalanta, con l’onore delle armi. Prima di tutto per il valore dell’avversario, poi per l’atteggiamento degli azzurri che fin dalle prime battute interpretano bene la partita, senza mai uscirne mentalmente. Fino al rigore di Pasalic (concesso dopo revisione al Var e su cui Caprile sfiora il ’miracolo’) che vale il vantaggio atalantino al tramonto del primo tempo, l’Empoli aveva imbrigliato la squadra di Gasperini (tanti errori in palleggio) andando a prenderla alta, cercando di non farla ragionare e togliendo spazi tra le linee davanti alla propria area di rigore. Una volta stappata la partita, invece, i bergamaschi hanno potuto giocare più sciolti e si è vista tutta la differenza tra le due squadre. Dopo il raddoppio di Lookman, Bereszynski e Caprile potevano fare qualcosa di più, poi l’incontro ha dato l’impressione di essere di fatto finito. La squadra di Nicola ha comunque avuto il merito di restare in partita, trovando anche la forza, grazie ai cambi, di riaffacciarsi in avanti con Kovalenko, Cambiaghi e Marin. Se da un lato, la prestazione fa ben sperare per il futuro, però, dall’altro c’è da registrare l’ennesimo infortunio muscolare: dopo Cerri col Napoli stavolta è toccato a Walukiewicz (un’altra tegola non di poco conto in questo rush finale, sperando che l’entità del problema non sia grave).

Senza sorprese le scelte iniziali di Nicola, con l’unica novità (forzata) rispetto a Napoli che è Niang al posto di Cerri. Dopo poco più di venti minuti, però, il tecnico azzurro è costretto a giocarsi già la prima sostituzione per il guaio muscolare alla coscia sinistra accusato da Walukiewicz: dentro Cacace con Luperto che scala al centro della difesa e Pezzella braccetto di sinistra. Proprio il difensore mancino è protagonista in negativo dell’episodio che sblocca la partita, quando l’Atalanta non sembrava in grado di trovare il bandolo della matassa: su un cross rasoterra al limite dell’area piccola di Lookman, Touré brucia il numero tre azzurro, che lo colpisce sul polpaccio. Fabbri fa proseguire, ma il Var lo richiama a vedere il contatto e Pasalic può andare sul dischetto (decisione giusta). Caprile intuisce e tocca, ma non basta per negare i vantaggio alla Dea, che poco dopo avrebbe anche l’occasione per il raddoppio, ma Miranchuk calcia debolmente e Caprile blocca. Peccato perché l’Empoli aveva disputato un buonissimo primo tempo, senza rinunciare a giocare e costruendo pure alcune occasioni in avvio con Fazzini, [/FIRMADATA]Cacace e Niang.

Insomma, come ha sempre chiesto Nicola, gli azzurri portano la propria identità anche al Gewiss Stadium di Bergamo, scendendo in campo con il giusto piglio e provando, con le proprie armi, a mettere in difficoltà una delle big del campionato, unica ancora in corsa su tre fronti. Nella ripresa, però, l’Atalanta trova subito il raddoppio con una bella giocata di Lookman e a quel punto il match si è fatto terribilmente in salita. Per alcuni tratti i padroni di casa stazionano spesso nell’area azzurra, per altro senza creare grossi pericoli, poi l’Empoli riesce ad alzare un po’ il proprio baricentro e, a conti fatti, un gol lo avrebbe anche meritato. Ora, però, c’è una gara assolutamente da non fallire, quella di domenica prossima alle 15 al Castellani-Computer Gross Area contro il Frosinone.

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