Empoli, snodo salvezza. Andreazzoli sfida Ranieri. Fra tatticismi e rivalsa
Numeri, moduli e principi: i due allenatori più anziani della Serie A a confronto. Il trequartista è fondamentale per entrambi, ma le filosofie di gioco sono differenti.
Dire che sia una partita importante rischia di risultare una banalità. Anche perché da qui alla fine del campionato tutte le gare saranno decisive per provare a strappare il pass salvezza. Senza dubbio sarà un crocevia significativo dal quale passeranno una buona parte delle probabilità di rimanere in Serie A. All’appuntamento delle 15 di sabato 30 dicembre si presenteranno due squadre ferite che arrivano rispettivamente da due tipologie di sconfitte pesanti, c’è chi ha perso uno scontro diretto come il Cagliari in occasione della gara contro il Verona, e chi invece pur giocando un’ottima partita è tornato a casa a mani vuote come l’Empoli.
La sensazione è che sabato sarà una sfida tra due squadre che scenderanno in campo con una grande e accesa voglia di rivalsa: 90’ che saranno coadiuvati da tatticismo, tensione e nervosismo. A guidare le squadre saranno i due allenatori più anziani di questa Serie A, Claudio Ranieri 72 anni e Aurelio Andreazzoli che ha spento 70 candeline lo scorso 5 novembre. A livello di statistiche sono due squadre che numericamente si equivalgono, compagini che stanno faticando sia a livello difensivo che offensivo. Partendo dalla squadra che ospiterà l’Empoli all’Unipol Domus, il Cagliari ha totalizzato 16 gol totali in diciassette partite giocate, subendo ben 31 reti. Non molto diversi i dati relativi agli azzurri: 10 le reti messe a segno e 30 i gol subiti.
Nonostante anche il Cagliari prediliga il trequartista dietro le due punte i modi di giocare sono diversi. La squadra di Ranieri nelle ultime due uscite si è schierata con un 3-4-1-2, un modulo che richiede diversi meccanismi specialmente da parte dei laterali che devono garantire sia una buona fase di spinta sia la capacità di dare copertura. Anche i centrocampisti svolgono un ruolo decisivo: hanno l’obbiettivo di muoversi tanto per non dare punti di riferimento e dare il via all’azione.
Il gioco di Andreazzoli si sviluppa prevalentemente tra le linee dove il trequartista riveste il ruolo più determinante, la figura del ritrovato Baldanzi è infatti una delle note più positive di queste settimane e sarà proprio il numero 35 azzurro che dovrà provare con la sua tecnica e qualità a scardinare la difesa sarda. Sugli esterni, terzini e mezzali saranno chiamati a costruire per creare superiorità numerica cercando di dialogare con una delle due punte, ruolo che molto probabilmente potrebbe tornare a rivestire dal 1’ Francesco Caputo.
Niccolò Pistolesi
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