Il gioco di D’Aversa. Le priorità: le ali e il play. E intanto un colpo davanti. Dall’Inter ecco Esposito

Il direttore sportivo Gemmi incontra i nerazzurri per definire il prestito. Al nuovo allenatore serve anche un regista con tempi e visione di gioco. In attacco si punterà su esterni puri. E ritorna anche la suggestione Piccoli.

di SIMONE CIONI -
20 giugno 2024
Le priorità: le ali e il play. E intanto un colpo davanti. Dall’Inter ecco Esposito

Le priorità: le ali e il play. E intanto un colpo davanti. Dall’Inter ecco Esposito

Chiusa la telenovela allenatore con la scelta che alla fine è caduta su Roberto D’Aversa (per la firma e l’ufficialità bisognerà però attendere la rescissione con Nicola), dopo aver incassato il no di Di Francesco che ha preferito il Venezia, l’Empoli adesso si può concentrare sulla costruzione della squadra con il nuovo direttore sportivo Gemmi atteso da un’estate particolarmente impegnativa. Intanto sembra molto vicino il primo tassello per un attacco completamente da rifondare. Si tratta di Sebastiano Esposito, per il quale tra oggi e domani Gemmi dovrebbe incontrare l’Inter per mettere a punto il prestito, rientrato alla base dopo aver giocato l’ultimo campionato di B alla Sampdoria.

Il talento nerazzurro classe 2002 (7 presenze e 1 gol in A con l’Inter oltre a 6 gettoni tra Champions ed Europa League) già nella stagione 2022-23 era stato accostato al club azzurro ma alla fine dall’Inter arrivò in prestito Satriano. Esposito può ricoprire il ruolo di punta centrale nel 4-3-3 che presumibilmente adotterà D’Aversa, anche se in blucerchiato l’anno scorso ha firmato 5 dei suoi 6 gol (l’altro è arrivato nell’unica occasione in cui ha giostrato esterno alto di destra) agendo da seconda punta alle spalle di un centravanti, mentre quando è stato schierato punto di riferimento offensivo è stato più che altro prezioso per gli assist (4).

Un altro giocatore che potrebbe risultare funzionale a questo sistema di gioco è Gennaro Tutino, riscattato dal Cosenza per 2,5 milioni, che il ds Gemmi conosce molto bene ma sul quale sembra pronto ad affondare il Lecce. L’attaccante partenopeo, già stato a Empoli in passato, è una punta centrale ma anche lui può giocare sia alto a sinistra che sotto punta o anche trequartista. Quello che in questo momento manca, però, sono gli attaccanti esterni puri, fondamentali per il tipo di gioco adottato dal nuovo tecnico azzurro.

Gyasi, che nella passata stagione è sempre stato impiegato da Nicola come esterno destro a tutta fascia può ricoprire questo ruolo, ma per le caratteristiche che di solito ama l’allenatore nato a Stoccarda servono profili più che altro veloci e tecnicamente abili nell’uno contro uno. Al momento non risultano sul taccuino nomi di questo tipo, Shpendi già in rosa potrebbe essere comunque una valida alternativa, visto che pure l’ultima suggestione che porta a un possibile ritorno in prestito di Piccoli dall’Atalanta, che lo stesso D’Aversa ha avuto modo di conoscere l’anno scorso a Lecce, riguarda un altro centravanti. Un altro ruolo chiave nel modulo di D’Aversa è il regista, che a Lecce il neo tecnico azzurro aveva individuato in Ramadani. Un giocatore abile in interdizione ma dotato anche di tempi e visione di gioco per impostare la manovra.

Al momento nella rosa azzurra l’unico di ruolo è Grassi, che da questo punto di vista ricalca abbastanza le caratteristiche richieste, soprattutto per senso della posizione e letture difensive. È chiaro che un’alternativa servirà. Negli ultimi giorni si sono fatti i nomi di Zuccon, mediano classe 2003 di proprietà dell’Atalanta e nell’ultima stagione in prestito in B proprio al Cosenza di Gemmi, e del bulgaro Krastev che ha giocato in Olanda con il Pec Zwolle in prestito dai belgi del Lommel.

Per quanto riguarda le due mezzali, invece, tendenzialmente D’Aversa tende a schierarne una più di sostanza e di rottura e una più qualitativa che gli possa permettere anche di variare assetto in corsa alzandola sulla trequarti. In rosa in questo momento per questa seconda tipologia c’è il solo Fazzini, su cui per altro restano accese le sirene di Lazio e Napoli, mentre della prima tipologia fanno parte i rientranti Haas ed Henderson che però non è detto che rimangano in azzurro.

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