Si ferma la cavalcata dell’Empoli. Lazio fatale con Zaccagni e Pedro. Esposito illude, poi il ribaltone. Super Vasquez stavolta non basta
Dopo cinque mesi si spezza l’imbattibilità degli azzurri: l’Olimpico tinto di biancoceleste resta ancora un tabù. Buona la prestazione, ma l’ingresso dei subentrati non riesce a dare la scossa. L’impresa sfuma nei minuti finali.
L’Olimpico vestito di biancoceleste resta tabù per un Empoli che è arrivato comunque a pochi minuti dall’ennesima impresa di questa sua prima grande parte di campionato. La sconfitta contro la Lazio segna diverse prime volte in negativo: in primis la caduta dell’imbattibilità degli azzurri, ma anche i primi 2 gol subiti in una partita oltre al fatto di essere stati ribaltati dopo essere passati in vantaggio, come mai era successo finora. Tuttavia al netto anche del valore di un avversario come la Lazio, l’Empoli ha saputo ancora una volta imbrigliare una squadra qualitativamente più forte per larghi tratti dell’incontro, con i biancocelesti che si sono dovuti affidare al talento di uno che ha vinto tutto nella sua carriera per portare a casa l’intera posta in palio. Semmai, come già visto un po’ contro la Fiorentina, gli azzurri non hanno avuto grande forza nel ripartire con pericolosità soprattutto nel secondo tempo. In questo, hanno sicuramente inciso le non perfette condizioni di Fazzini, rilanciato dall’inizio dopo l’infortunio con l’Under 21, e la scelta di Solbakken, ancora troppo timido e poco incisivo sebbene in crescita rispetto alle ultime uscite.
A differenza di altre volte, poi, contro la Lazio, l’Empoli non ha giovato dell’impatto di chi è entrato dalla panchina: a parte Cacace, sebbene qualche responsabilità sul gol decisivo di Pedro ce l’abbia, gli altri infatti non hanno portato quel cambio di passo che probabilmente D’Aversa si aspettava. Peccato quindi per il risultato, ma si sapeva che prima o poi la sconfitta doveva arrivare e di certo, non è uno scandalo perdere con la Lazio.
La battuta d’arresto non va infatti a influire sul cammino dell’Empoli, soprattutto alla luce di una prestazione comunque positiva. Semmai, adesso bisognerà capire come la squadra saprà assorbire questo primo risultato negativo in vista di un altro trittico di gara dal coefficiente di difficoltà altissimo: Napoli in casa alla ripresa dopo la sosta, altro scontro diretto in trasferta col Parma e poi turno infrasettimanale al Castellani-Computer Gross Arena con l’Inter. Tra le note liete dell’Olimpico, sicuramente il solito approccio attento e determinato dell’Empoli, che al primo affondo passa con Esposito, lui sì scelta azzeccata come riferimento offensivo, abile a staccare in sospensione e a sfruttare una scivolata dell’ex Provedel tra i pali. La Lazio tiene palla, ma la manovra non è fluida anche se Vasquez si deve impegnare soprattutto su una insidiosa punizione di Isaksen ed una botta da fuori di Castellanos. Poi, però, dopo un diagonale a fil di palo di Isaksen al terzo minuto di recupero del primo tempo (allungato dopo gli iniziali due concessi) Zaccagni trova la deviazione vincente di testa sul quinto assist stagionale di Tavares. L’Empoli accusa il colpo e dopo l’intervallo rischia grosso, ma Vasquez sventa il rigore di Castellanos. Quando un altro risultato positivo sembrava ormai in porta, ecco però il guizzo di Pedro a chiudere una ripresa in cui non si contano effettivamente parate significative di Provedel.
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