Troppa la differenza coi rossoneri. Un buon secondo tempo non basta

L'Empoli perde 3-0 contro il Milan, mostrando una netta superiorità tecnica, atletica e tattica dei rossoneri. Gli azzurri, nonostante una buona ripresa, non riescono a riaprire la partita e chiudono il girone di andata con 13 punti. Ora servirà più continuità e qualche pedina in più per raggiungere la salvezza.

8 gennaio 2024
Troppa la differenza coi rossoneri. Un buon secondo tempo non basta

Troppa la differenza coi rossoneri. Un buon secondo tempo non basta

di Simone Cioni

Si allunga la striscia di partite senza vittorie al Castellani-Computer Gross Arena contro il Milan. Non che alla vigilia ci aspettassimo l’impresa, ma con il giusto atteggiamento ed una partita quasi perfetta un risultato positivo poteva non essere così tanto utopistico. Invece ne è uscito fuori un 3-0 in favore dei rossoneri, che parla chiaro della superiorità tecnica, atletica e tattica della squadra Pioli, ma che è forse troppo severo per gli azzurri. Soprattutto per quanto fatto nella ripresa, meritavano infatti di riaprire la gara e giocarsela fino alla fine. Già perché il Milan fa apparrire di una semplicità disarmante chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-0 senza mai rischiare niente. Certo qualcosa in più gli azzurri in entrambi i gol la potevano fare (il rigore è stato letteralmente regalato da uno scellerato intervento a mani alte di Maleh), ma se Leao salta netto Ebuehi e Loftus-Cheek la mette all’angolo con irrisoria facilità c’è solo da applaudire, come ha fatto lo stesso Andreazzoli avvicinandosi al collega Pioli per fargli i complimenti in diretta. Piove sul bagnato poi (non solo in senso letterare) quando anche Ebuehi si accascia a terra e chiede il cambio per un problema muscolare. L’ennesima tegola in una difesa falcidiata dagli infortuni.

I primissimi minuti, però, avevano raccontato di un Empoli pimpante e voglioso con Luperto alla fine scelto a sinistra, per la concomitante assenza di tutti i terzini mancini (Cacace squalificato, Pezzella e Bastoni infortunati), e Gyasi preferito a sorpresa a Marin come mezzala destra. Una volta passato in vantaggio, però, il Milan ha controllato senza particolare affanno, dando l’impressione di essere sempre in completa gestione del match. Baldanzi, al rientro dal primo minuto dopo essersi ristabilito dal lungo infortunio alla caviglia, ha fatto intravedere sprazzi delle sue qualità, ma il divario fisico con i marcantoni rossoneri è apparso troppo netto. In più Adli gli ha concesso pochissimo spazio e, così, nella ripresa Andreazzoli lo ha spostato a destra. Svariando come è portato a fare ha costruito pure un bello spunto, che non è però riuscito a concludere in maniera pericolosa con il piede meno forte, il destro. Proprio la ripresa è stata un’altra partita, soprattutto dopo l’ingresso in campo di Cancellieri, che ha portato quella fisicità e quell’atletismo che fino ad allora erano mancati. Arrivano tutte dai suoi piedi e da quelli di Cambiaghi le azioni più pericolose e, se da un lato Maignan deve compiere una sola vera parata, è altresì vero che Cambiaghi due volte calcia di poco fuori da ottima posizione e una volta Caputo trova sulla sua strada il corpo di Theo Hernandez che manda in corner una palla diretta probabilmente in fondo al sacco. Così alla fine è ancora il Milan a segnare, con il più classico dei contropiede, dopo una discesa di Pulisic e il preciso destro all’angolino del giovane Traore (magic moment per lui dopo il gol in Coppa Italia al Cagliari).

Insomma, ancora una volta l’Empoli gioca due partite dentro al solito incontro e proprio la continuità all’interno dei 90 minuti è ciò che in questo momento manca maggiormente. Questa non era certo la partita in cui dover fare risultato a tutti i costi, come sarà invece la prossima a Verona, ma è da gare come queste che si può e si deve crescere. Sotto tutti gli aspetti. Con questa partita si chiude un girone di andata da 13 punti, certamente non molti, ma che lasciano gli azzurri agganciati alle altre pretendenti alla salvezza. Con altre 19 partite sul piatto questa squadra ha le carte in regola per poter raggiungere quel traguardo tanto sognato, a patto che tutti diano qualcosa in più e che, magari, il mercato porti qualche pedina utile.

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